Comunicato stampa dell’Associazione “Casa Serena del Bambino Gesù” del 4 novembre 2016

 
Riceviamo e pubblichiamo:

Nella giornata di ieri sono state depositate presso il Tribunale del Riesame di Frosinone le motivazioni del Collegio di Giudici che hanno ordinato il dissequestro dell’area interessata alla realizzazione dell’Impianto di Depurazione e delle opere connesse a servizio della scrivente Onlus.

Nelle motivazioni «ritiene il Tribunale che l’istanza difensiva sia da accogliere». Di fatto, le tesi difensive prodotte e documentate dalla Onlus sono state accolte su tutta la linea, così da non lasciare alcuna ombra sulla legittimità delle opere intraprese, sia con riferimento al rispetto della normativa urbanistica, sia con riferimento al rispetto delle norme che tutelano l’ambiente e il paesaggio.

In particolare i Giudici nelle loro conclusioni hanno affermato che «può conseguentemente escludersi … che vi sia stata la realizzazione ex novo di un tracciato o la modificazione di una preesistente strada sterrata»… «Sembra piuttosto accertata una operazione di scavo su tracciato in massima parte preesistente, un’apposizione di condutture sotterranee e chiusura successiva del percorso sottotraccia, con un intervento che appare prevalentemente ed integralmente descritto nella SCIA in atti; che risulta di entità minima, in funzione strettamente strumentale all’obiettivo da raggiungere; che sembra inidoneo in concreto a mettere in pericolo o a pregiudicare il bene assoggettato a tutela paesaggistico- ambientale». Quindi nessun abuso, né edilizio né ambientale.

Le affermazioni dei Giudici del Tribunale del Riesame sono documentate, minuziose e, come evidenziato nelle conclusioni, perentorie. Il Sindaco Piselli, prima che il Tribunale si pronunciasse, ha sempre giustificato il suo atto di sospensione dei lavori come atto conseguente e dipendente dai provvedimenti di altri: prima il sequestro della Forestale; poi l’attesa dell’istanza di dissequestro presentata dalla Onlus al Tribunale del Riesame; poi ancora l’attesa delle motivazioni del Tribunale del Riesame. Ora cosa si vorrebbe attendere più? Se veramente ci fosse la vera volontà di collaborare, come più volte ribadito nelle riunioni tecniche; e veramente si volesse sbloccare la situazione e consentire la ripresa delle lavorazioni, ora, lo si potrebbe fare, dato che le motivazioni del Tribunale del Riesame sono documentate, esaustive, chiare e perentorie.

Ciò consentirebbe di poter tornare a vivere un clima di distensione e serenità nell’intera Comunità locale, che tutti a parole invocano ma che nei fatti alcuni compromettono con il loro comportamento ostinato e per niente collaborativo, non corretto e soprattutto non sincero. Ma come sempre i fatti aiuteranno a comprendere la vera natura delle cose e delle persone; e così, tutti coloro che con spirito critico guarderanno all’evolversi di tale vicenda, senza lasciarsi coinvolgere dai condizionamenti o dai pregiudizi ambientali, potranno in autonomia comprendere chi fino ad ora ha sempre agito nel rispetto delle regole, della Comunità e di conseguenza dell’opinione pubblica; e chi invece sta facendo solo i propri interessi, servendosi anche del buon nome di “Gesù Bambino” per realizzare opere, finanziate con fondi pubblici e non privati, la cui utilità sarà tutta da dimostrare.

Il legale rappresentante

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