“Il Vangelo è una dottrina squilibrata”

 

A) Testo del discorso di J.M. Bergoglio:

“Grazie del vostro intervento e del vostro ascolto. La prima tentazione che può venire dopo avere ascoltato tante difficoltà, tanti problemi, tante cose che mancano è: “No no, dobbiamo risistemare la città, risistemare la diocesi, mettere tutto a posto, mettere ordine”. Questo sarebbe guardare a noi, tornare a guardarci all’interno. Sì, le cose saranno risistemate e noi avremo messo a posto il “museo”, il museo ecclesiastico della città, tutto in ordine… Questo significa addomesticare le cose, addomesticare i giovani, addomesticare il cuore della gente, addomesticare le famiglie; fare calligrafia, tutto perfetto. Ma questo sarebbe il peccato più grande di mondanità e di spirito mondano anti-evangelico. Non si tratta di “risistemare”. Abbiamo sentito [negli interventi precedenti] gli squilibri della città, lo squilibrio dei giovani, degli anziani, delle famiglie… Lo squilibrio dei rapporti con i figli… Oggi siamo stati chiamati a reggere lo squilibrio. Noi non possiamo fare qualcosa di buono, di evangelico se abbiamo paura dello squilibrio. Dobbiamo prendere lo squilibrio tra le mani: questo è quello che il Signore ci dice, perché il Vangelo – credo che mi capirete – è una dottrina “squilibrata”. Prendete le Beatitudini: meritano il premio Nobel dello squilibrio! Il Vangelo è così.

Gli Apostoli si sono innervositi quando veniva il tramonto e quella folla – cinquemila solo gli uomini – continuava ad ascoltare Gesù; e loro hanno guardato l’orologio e dicevano: “Questo è troppo, dobbiamo pregare i Vespri, la Compieta… e poi mangiare…”. E hanno cercato la maniera di “risistemare” le cose: si sono avvicinati al Signore e hanno detto: “Signore, congedali, perché il posto è deserto: che vadano a comprarsi da mangiare”, nella pianura deserta. Questa è l’illusione dell’equilibrio della gente “di Chiesa” tra virgolette; e io credo – l’ho detto non ricordo dove – che lì è incominciato il clericalismo: “Congeda la gente, che se ne vadano, e noi mangeremo quello che abbiamo”. Forse lì c’è l’inizio del clericalismo, che è un bell’“equilibrio”, per sistemare le cose” (Basilica di San Giovanni in Laterano, 9 maggio 2019)

 

B) Riferimenti alla Sacra Scrittura:

“Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo” (Mc 1,15)

“Io infatti non mi vergogno del vangelo, poiché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del Giudeo prima e poi del Greco (Rm 1,16)

“Non è infatti per me un vanto predicare il vangelo; è un dovere per me: guai a me se non predicassi il vangelo! “(1 Cor 9,16)

“In realtà, però, non ce n’è un altro; solo che vi sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo” (Gal 1,7)

“È giunto infatti il momento in cui inizia il giudizio dalla casa di Dio; e se inizia da noi, quale sarà la fine di coloro che rifiutano di  credere al vangelo di Dio?” (1 Pt 4,17)

 

C) Commento:

Bergoglio ridicolizza il Vangelo e gli Apostoli. Solo chi è animato da uno spirito antictistiano può parlare del Vangelo come una “dottrina squilibrata”. Chi si presenta come capo della cristianità non può, neppure per scherzo, parlare in questo modo del Vangelo di Nostro Signore Gesù Cristo, che ha insegnato il Santo equilibrio che ogni uomo deve avere e mettere in pratica, per essere veri uomini e veri cristiani. Il Vangelo è la dottrina dell’Amore vero e puro, equilibrato e santo, che ogni uomo e donna di buona volontà può mettere in pratica, trovando nel Vangelo la chiave per amare il prossimo come se stessi per poi amare Dio, che nell’Uomo Gesù si è manifestato al mondo.

Le Beatitudini sono in particolare il capolavoro di Gesù, che in poche parole insegna agli uomini a vivere con santità ed equilibrio in un mondo arrogante e senza Dio, per dare il senso profondo e santo del vivere cristiano rispetto a chi vive lo spirito del mondo.

Gli Apostoli poi non hanno congedato la folla perché erano persone squilibrate perché pensavano a loro stessi piuttosto che alla povera gente. Erano le Colonne Sante plasmate da Gesù per reggere la nuova Chiesa, coloro che sono morti a loro stessi per rinascere nel Maestro e divenire come Egli desiderava. Nessun vero cristiano (a maggior ragione chi dovrebbe essere guida dei cristiani) può permettersi di parlare degli Apostoli canzonandoli pubblicamente.

E nessun vero padre può parlare dei propri figli (la “gente di chiesa”) in modo così spregevole e dispregiativo, rendendoli ridicoli davanti al mondo, presentandoli come persone squilibrate.




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