L’eterna giovinezza secondo Bergoglio. Se questo è un papa

 

A) Testo del discorso di J.M. Bergoglio:

Abbiamo finito le catechesi su San Giuseppe. Oggi incominciamo un percorso di catechesi che cerca ispirazione nella Parola di Dio sul senso e il valore della vecchiaia. Facciamo una riflessione sulla vecchiaia. Da alcuni decenni, questa età della vita riguarda un vero e proprio “nuovo popolo” che sono gli anziani. Mai siamo stati così numerosi nella storia umana. La giovinezza è bellissima, ma l’eterna giovinezza è un’allucinazione molto pericolosa. Essere vecchi è altrettanto importante – e bello – è altrettanto importante che essere giovani. Ricordiamocelo. L’alleanza fra le generazioni, che restituisce all’umano tutte le età della vita, è il nostro dono perduto e dobbiamo riprenderlo. Deve essere ritrovato, in questa cultura dello scarto e in questa cultura della produttività(Udienza Generale, Aula Paolo VI, 23 febbraio 2022)

Il racconto biblico – con il linguaggio simbolico dell’epoca in cui fu scritto – ci dice una cosa impressionante: Dio fu a tal punto amareggiato per la diffusa malvagità degli uomini, divenuta uno stile normale di vita, che pensò di avere sbagliato a crearli e decise di eliminarli. Una soluzione radicale. Potrebbe persino avere un paradossale risvolto di misericordia. Niente più umani, niente più storia, niente più giudizio, niente più condanna. E molte vittime predestinate della corruzione, della violenza, dell’ingiustizia sarebbero risparmiate per sempre.Di fatto, siamo sotto pressione, esposti a sollecitazioni opposte che ci rendono confusi. Da un lato, abbiamo l’ottimismo di una giovinezza eterna, acceso dai progressi straordinari della tecnica, che dipinge un futuro pieno di macchine più efficienti e più intelligenti di noi, che cureranno i nostri mali e penseranno per noi le soluzioni migliori per non morire: il mondo del robot. Dall’altra parte, la nostra fantasia appare sempre più concentrata sulla rappresentazione di una catastrofe finale che ci estinguerà. Quello che succede con un’eventuale guerra atomica. Il “giorno dopo” di questo – se ci saremo ancora, giorni ed esseri umani – si dovrà ricominciare da zero. Distruggere tutto per ricominciare da zero. Non voglio rendere banale il tema del progresso, naturalmente. Ma sembra che il simbolo del diluvio stia guadagnando terreno nel nostro inconscio. La pandemia attuale, del resto, mette un’ipoteca non lieve sulla nostra spensierata rappresentazione delle cose che contano, per la vita e per il suo destino.(Udienza Generale, Aula Paolo VI, 16 marzo 2022)

 

B) Riferimenti alla Sacra Scrittura:

Poi Dio il Signore disse: «Ecco, l’uomo è diventato come uno di noi, quanto alla conoscenza del bene e del male. Guardiamo che egli non stenda la mano e prenda anche del frutto dell’albero della vita, ne mangi e viva per sempre»” (Gen 3,22)

L’uomo non può avere tutto, poiché un figlio dell’uomo non è immortale ” (Sir 17,5)

Crescete nella grazia e nella conoscenza del Signore nostro e salvatore Gesù Cristo. A lui la gloria, ora e nel giorno dell’eternità. Amen! ” (2Pt 3,18)

 

C) Commento:

In una “catechesi” il romano pontefice afferma che l’eterna giovinezza è una “allucinazione molto pericolosa”. In un’altra catechesi (di poche settimane successiva alla precedente) lo stesso pontefice parla invece dell’ “ottimismo” dell’eterna giovinezza. L’apparente contraddizione svela in realtà un pensiero grave e totalmente anticristiano: secondo Bergoglio l’ “allucinazione molto pericolosa” è la fede nell’eterna giovinezza in Dio, mentre quella che possono darci i “robot” genera “ottimismo”.

La vita mai potrà essere sintetica. E l’eterna giovinezza è e sarà solo donata da Dio Padre Onnipotente a coloro che, anche su questa terra, vivranno il Regno in Cristo, con Cristo e per Cristo per l’eternità. Dio Padre al tempo della creazione, nell’Eden, aveva donata l’eterna giovinezza ad Adamo e ad Eva ma il loro peccato li ha separati da Dio, che li ha poi espulsi dal Paradiso in Terra. Ma i veri cristiani credono e sono consapevoli che nel tempo del compimento si vivranno Cieli nuovi e Terra nuova e, come era all’origine del pensiero del Padre, l’uomo vivrà la giovinezza eterna.

Tutto ciò sarà vissuto non grazie ai robot ma grazie a Cristo e al suo sacrificio salvifico. Questa non è una favola né una ingannevole illusione, ma una fulgida realtà di fede, che nella Nuova Gerusalemme troverà pieno compimento.

Nessuna macchina umana potrà donare l’eterna giovinezza o “soluzioni per non morire”. L’uomo, invece, con le sue macchinazioni e nel suo delirio di onnipotenza, potrà veramente portare il mondo alla catastrofe finale, che Dio non vuole ma che potrà permettere, lasciando al libero arbitrio dell’uomo di praticare il Bene o il male, di insegnare il Bene o il male.

Il romano pontefice in tutta evidenza insegna una realtà fuorviante e contraria rispetto alle sacre Scritture e al Pensiero di Dio, proponendo insegnamenti che allontanano i cristiani dalle verità di fede, che umanizzano la fede, per annientarla nella totalità, stravolgendo il significato profondo delle parole della Sacra Scrittura.

Grazie a Noè, Dio Padre Onnipotente ha veramente rifondato l’umanità di allora, così come ora, tramite l’avvento della Nuova Gerusalemme, condurrà i figli di Cristo, nuovi cristiani, a vivere l’eterna fanciullezza: non un’allucinazione ma la più bella realtà.




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