“Gesù sporcato dai nostri peccati”
A) Testo del discorso di J.M. Bergoglio:
“(…) Perché «la logica di Gesù come mediatore è la logica di annientare sé stesso». Del resto, «san Paolo nella lettera ai Filippesi è chiaro su questo: “Annientò sé stesso, svuotò sé stesso” per fare questa unione, fino alla morte», e alla «morte di croce» .
Questa, dunque, «è la logica: svuotarsi, annientarsi». E «non perché tu cerchi questo, ma l’atteggiamento di mediatore ti porta a questo». È lo stile della «vicinanza: Dio che si è fatto vicino al suo popolo, nell’Antico testamento, e poi inviando il suo Figlio, quella synkatàbasis di Dio che si è avvicinato a noi». Ecco perché «il sacerdote è un mediatore molto vicino al suo popolo, molto vicino».
L’intermediario invece, ha precisato il Papa, «è quello che è un funzionario: fa il suo mestiere, fa le cose più o meno bene e poi finisce quel lavoro e ne prende un altro, un altro, un altro, ma sempre come funzionario». L’intermediario «non sa cosa significhi sporcarsi le mani; il mediatore vive sporcandosi perché è in mezzo, lì nella realtà, COME GESU’: SPORCATO DAI NOSTRI PECCATI».
(…) «La rigidità», insomma, significa «frusta in mano col popolo di Dio: “questo non si può, questo non si può”». E «tanta gente che si avvicina cercando un po’ di consolazione, un po’ di comprensione, viene allontanata con questa rigidità». Ma «la rigidità non si può mantenere tanto tempo, totalmente». Oltretutto «fondamentalmente è schizoide: finirai per apparire rigido ma dentro sarai un disastro»” (Omelia, Casa Santa Marta, 9 dicembre 2016)
B) Riferimenti alla Sacra Scrittura:
“Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce” (Fil 2,5-8)
C) Commento:
Bergoglio fa un inutile giro di parole per arrivare ad offendere Gesù. Questo è lo stile di Bergoglio: iniziare a fare un discorso, prenderlo “alla larga” per poi, pian piano, avvicinarsi, offendere Gesù e poi ritirarsi e fuggire per rifugiarsi nella futilità di un discorso vuoto. Un inutile giro di parole per parlare del nulla, discorsi per nulla spirituali ma solamente intrisi di vuota umanità, preparati al solo scopo di arrivare per denigrare o offendere la Persona di Gesù, stravolgendo le parole della Sacra Scrittura per dare credito ai suoi discorsi. Questo è Bergoglio.
Ora Bergoglio dice che Gesù è stato “sporcato” dai nostri peccati. Gesù non ha mai conosciuto alcun peccato! Gesù non è mai stato sporcato da nessun peccato, né proprio né degli altri! Gesù ha vinto il peccato. Gesù, morendo sulla Croce e abbandonandosi volontariamente al volere del Padre, ha vinto la morte e tutto ciò che è male, che è peccato.
Ecco la vittoria di Dio sulla logica umana. Ecco la vittoria di Gesù, l’Uomo Dio, che ha abbracciato volontariamente la morte senza farsi vincere da essa.
Ecco il vincitore, Cristo, che non si è annientato, come invece continua a sostenere Bergoglio manipolando e stravolgendo il vero significato delle parole scritte da San Paolo. Gesù ha annientato l’ “io”, l’umanità. Non è stato Dio ad essere stato annientato, ma è l’ “io”, l’umanità, ad essere stata annientata, sconfitta, grazie al sacrificio salvifico di Cristo. San Paolo infatti non scrive che “Gesù annientò se stesso” ma scrive che Gesù «spogliò se stesso» (Fil 2, 7), «umiliò se stesso» (Fil 2, 8). Ciò che ha scritto san Paolo ha un significato esattamente contrario, opposto, all’interpretazione di Bergoglio.
Mai i cristiani permetteranno a Bergoglio di servirsi della Parola di Dio, stravolgendola, per insegnare una nuova dottrina anticristiana, dettata da uno spirito immondo, che ha il solo scopo di stravolgere i veri insegnamenti di Cristo, degli Apostoli e di tutti i santi della cristianità.