Rispondiamo a Don Muscogiuri Alberto, sacerdote

 

Don Muscogiuri, notiamo da ciò che ci ha scritto che ha cambiato il tono dei suoi interventi. E’ passato dall’apparente atteggiamento di chi dapprima cerca di porsi con modi garbati, felpati, di chi cerca quasi con simpatia di accattivarsi il lettore, ad un atteggiamento diverso, ruvido, di chi, sentendosi in difficoltà e non riuscendo più ad arrampicarsi sui vetri che si van facendo sempre più scivolosi, reagisce attaccando, aggredendo, palesando così la propria difficoltà, il proprio affanno.

Questo è l’atteggiamento tipico di chi non volendo e non potendo difendere ciò che è indifendibile, grida e alza la voce, battendo i pugni sul tavolo (virtuale) con autorità. E così facendo manifesta senza veli quella sua indole passionale, scomposta, aggressiva, disordinata e sconnessa che, chi la conosce bene, non fatica a riconoscere in lei. Ma questo atteggiamento segna il deterioramento tipico delle persone che (avendo perso anche quel coraggio di chi si mostra in pubblico senza reticenze, senza nascondersi dietro a un nick o dietro a un social network o dietro ad identità virtuali) pur perdendo il pelo, non perdono il vizio. Come il lupo, il Lupo… Alberto, dei fumetti e delle realtà virtuali.

Don Alberto, noi vogliamo vivere e fare l’opposto di quello che ha fatto lei. Lei ci attacca, noi vogliamo difendere l’operato di Gesù e Maria. Lei difende Bergoglio, noi andiamo all’attacco per dare battaglia sulle tematiche non negoziabili e non mutabili di Maria e di Cristo e della Sua e nostra Chiesa, Chiesa Cristiana Cattolica.
Infatti in tanti gridano all’eresia nei confronti di chi mette in evidenza le eresie di Bergoglio. Ma questi tanti non riescono e non hanno la capacità di argomentare e smontare le tesi addotte che manifestano con chiarezza le devianze di Bergoglio rispetto agli insegnamenti autentici di Gesù e Maria. Anche lei ci sta provando ma non ci riesce. Scivola sempre più giù, giù, giù; e dopo essere caduto, il rischio è quello di non riuscire a rialzarsi più.

Don Alberto, che cosa è avvenuto sotto la croce? Lei accetta e condivide la riflessione di Bergoglio che dice che forse Maria ha pensato di essere stata ingannata dal Padre? Lei accetta e condivide la riflessione di Bergoglio che dice che forse Gesù in quel momento ha bestemmiato il Padre e che questo rappresenta il Mistero?
Don Alberto, condivide tutto ciò? Condivide la profondità di tali riflessioni che conducono i cuori e le menti a pensare che intimamente anche Gesù e Maria si sono ribellati al Padre e quindi, in certi momenti, specie se di sofferenza, si è autorizzati a fare la stessa cosa?

Così ha fatto di recente anche il vescovo della diocesi di Sora – Cassino – Aquino – Pontecorvo (la conosce questa realtà diocesana nella quale ci sono oasi che si ispirano a Maria ma che di Maria hanno capito ben poco…?) che si è mostrato in perfetta sintonia con le parole e le riflessioni in tal senso pronunciate da Bergoglio. Infatti il vescovo di Sora, che nel suo stemma richiama, pure lui, la stella di Bergoglio a otto punte, in una recente omelia a suffragio di una donna vittima di un efferato e brutale omicidio, ha detto: “Questa è l’ora del dolore. … E’ il momento dell’angoscia, dello strazio, del grido di maledizione che Gesù lancia sulla croce” (Mons. G. Antonazzo, omelia del 13/12/2014).
Questi sono i frutti dell’insegnamento di Bergoglio. Quindi da ora in poi ogni cristiano cattolico dovrebbe allinearsi a questo pensiero secondo il quale Maria si è sentita ingannata dal Padre e Gesù Lo ha addirittura bestemmiato?

Chi ha bestemmiato? Gesù sulla croce, che Agnello immolato, si dirige come pecora muta di fronte ai tosatori (Is, 53,7) o Bergoglio? Qual’è il Mistero da comprendere? Gesù che bestemmia nel momento in cui invoca il Padre o Bergoglio che bestemmia facendo credere che forse Maria si è sentita ingannata e che Gesù ha bestemmiato?

Se si afferma tutto ciò si offende Bergoglio o si difende l’insegnamento autentico del sacrificio di Gesù e Maria?

E’ questo l’insegnamento tramandatoci dallo Spirito Santo che è Dio e che dimora in Maria?
Vogliamo parlare anche di questo? Vogliamo parlare di Maria Dimora dello Spirito Santo? Parliamone. Da quando lo Spirito Santo dimora in Maria? Da quando Maria è Tabernacolo dello Spirito Santo? Da un momento della storia terrena oppure Maria è Tabernacolo dello Spirito Santo da sempre? Se Maria Immacolata è stata concepita dal Padre prima che il tempo fosse, così da essere preservata dal peccato originale, da quando lo Spirito di Dio dimora in Lei? Maria è un Mistero. Maria è il Mistero: Maria concepita dal Padre prima del tempo e quindi contenuta nel Padre ma allo stesso tempo, come Madre di Dio, Uno e Trino, Lo contiene nella perfezione; Maria, Figlia di Suo Figlio; Maria nata per opera dello Spirito Santo di cui è Tabernacolo eterno.

Don Alberto, chi è che deve “andare a dottrina”, non quella terrena fatta di formule ripetute a pappardella ma quella sigillata dallo Spirito di Dio? Chi deve imparare l’ “abc” (come dice lei con disprezzo) degli insegnamenti che la Vita di Gesù e Maria ci donano per opera dello Spirito Santo? Lo Spirito Santo è libero di circolare e non si fa ingabbiare da chi con arroganza e presunzione pretende, di diritto, di esserne il depositario, magari solo perché si indossa un abito.

L’abito non fa il monaco. E’ il cuore che fa la differenza. Chi si conforma ed uniforma al Cuore Immacolato di Maria, Stella, e chi si conforma ed uniforma ad altro. Chi vuole essere Servo per Amore e Sacerdote dell’umanità deve incarnarne l’esempio autentico che Maria ci dona proprio ai piedi della Croce, dove Ella, ripiena di Spirito Santo, rinnova il Suo eterno “sì” al Progetto del Padre, con Cuore, Amore, Libertà, Fedeltà e Abbandono filiale totale. Questo è l’esempio e l’insegnamento eterno, immutabile che ci dona Maria Stella. Altro che affermare, come ha fatto Bergoglio, che Maria si è sentita ingannata. Maria, fulgida Stella del Mattino, mai si è ribellata al Padre. Lucifero si è ribellato al Padre. Quel Lucifero che per tanti che gli sono devoti è rappresentato e simboleggiato nella stella a otto punte. Forse il mistero è questo. Non Gesù che bestemmia il Padre.

Chi è il menzognero, Don Alberto? Colui che si ribella al Padre. Colui che si ribella al Figlio. Colui che si ribella allo Spirito di Dio. Colui che si ribella a Maria, Madre di Dio, Tabernacolo dello Spirito Santo, in cui Dio dimora per l’eternità. Lo spirito di menzogna nel corso dei secoli è entrato nel cuore di coloro che hanno tradito Dio, Uno e Trino, Maria, Madre di Dio e tutti i Loro Strumenti.

Giuda incarna alla perfezione l’esempio di chi, chiamato ad essere strumento, ha tradito dopo aver conosciuto e vissuto. Giuda è il traditore eterno, colui che per l’eternità piange e piangerà amaramente.
Don Alberto, Giuda, il traditore eterno, non si è fidato di Maria. Non ha creduto in Lei e ha tradito il Mistero di Dio, a motivo di pochi denari. E così, con questi denari, ha potuto prenotare il biglietto di sola andata per andare ““, dove “sarà pianto e stridore di denti” (Mt 22, 13b). Questa è la fine che fanno nella storia di Dio coloro che, seguendo l’esempio del traditore eterno, hanno tradito, tradiscono e tradiranno il Mistero di Dio.

Nonostante tutto ciò, mai gli inferi prevarranno su Maria, Maria Mater Ecclesiae. Maria, Colei che ha schiacciato la testa al serpente antico, e i Suoi figli combatteranno donando la propria vita affinché mai gli inferi possano prevalere sulla Chiesa di Cristo.

Diversi sono i cortili della Chiesa. Come Gesù ha rivelato in un messaggio a Giuseppina Norcia, “Nella chiesa vi sono diversi cortili: quello dei sacerdoti, quello dei benpensanti, quello dei trafficanti. Fra questi cortili della chiesa, vi è il vostro cortile, l’isola bianca dove Io difenderò la purezza della Fede. In questo nuovo tempio né il sinedrio, né il mondo, avranno autorità perché l’ho preservato unicamente per Me, per ciò che si dovrà compiere. La Sua, la nostra Messa, il mondo non capirà“.

Sarà grazie a questo cortile che la Chiesa mai affonderà. La Chiesa di Cristo mai potrà essere sconfitta. Gli inferi non prevarranno. Maria, Madre Chiesa, preserverà il cortile chiamato a difendere la purezza della fede dagli attacchi dello spirito del male, che così come avviene per lo Spirito del Bene, è libero di circolare e di dimorare in coloro che gli aprono il cuore. In questo sta la sapienza dei figli di Dio: comprendere quale spirito dimora nei cuori. Non dall’abito si giudica ma dal cuore. Perché il cuore produce frutti.

Non c’è albero buono che faccia frutti cattivi, né albero cattivo che faccia frutti buoni. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dalle spine, né si vendemmia uva da un rovo. L’uomo buono trae fuori il bene dal buon tesoro del suo cuore; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male, perché la bocca parla dalla pienezza del cuore. Perché mi chiamate: Signore, Signore, e poi non fate ciò che dico? Chi viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò a chi è simile: è simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sopra la roccia. Venuta la piena, il fiume irruppe contro quella casa, ma non riuscì a smuoverla perché era costruita bene. Chi invece ascolta e non mette in pratica, è simile a un uomo che ha costruito una casa sulla terra, senza fondamenta. Il fiume la investì e subito crollò; e la rovina di quella casa fu grande“. (Lc 6, 43-49)

Dio ci ha creati liberi, liberi di aderire al Bene ma anche liberi di aderire al Male, indipendentemente dall’abito o dal ruolo che si esercita o che si ricopre. Dai frutti si riconoscerà l’albero. Se il frutto è marcio, prima o poi il marcio verrà alla luce. E’ solo questione di tempo. E nel frattempo, bisogna rimanere vigili e temperanti, per non cadere nel torpore in cui, in questi tempi duri e difficili, quei pochi che dominano su tanti vorrebbero far cadere tutti.

Siate temperanti, vigilate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella fede, sapendo che i vostri fratelli sparsi per il mondo subiscono le stesse sofferenze di voi. E il Dio di ogni grazia, il quale vi ha chiamati alla sua gloria eterna in Cristo, egli stesso vi ristabilirà, dopo una breve sofferenza vi confermerà e vi renderà forti e saldi. A lui la potenza nei secoli. Amen!” (1 Pt 5, 8-11)

Difendiamo la Verità.




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