Rispondiamo a Don Muscogiuri redivivo

 

Don Muscogiuri, inesistente personaggio reale ma attivo e redivivo personaggio virtuale, continua a cambiare pelo, pur mantenendo lo stesso vizio. Prima l’Armando Fittizio di Pordenone, poi l’Alberto Furioso che nella sua oasi si diletta, quindi il Tommaso Pavido di Salerno o di Avellino (come egli dice) che, al guinzaglio dell’Orso la continuerà finché la corda divina non si spezzerà. Tutto ciò passando per altri che, nel nascondimento virtuale ma non reale, sono di quelli che dimorano nei Casali, i quali, anziché comportarsi da principi, fanno a gara nel gettare fango e sputare nel piatto dove hanno abbondantemente mangiato, nella casa di chi li ha accolti con infinito amore, umiltà e carità.

Il pelo cambia, il vizio rimane: screditare coloro che, al loro contrario, hanno deciso di rimanere fedeli al Mistero di Dio, accettando di annullare l’ “io” per divenire otri nuovi e vivere pienamente Dio.
Chi vuole accogliere la Luce che si effonde dal Mistero di Dio e dalla Dimora di Dio, la accolga; chi non la vuole accogliere, chi non accetta ogni svolgimento del Mistero di Dio, è libero di andare. Dio non obbliga. Ma Dio difenderà e preserverà ciò che è Suo, come Padre santo e giusto. La Colonna di Fuoco sarà per gli uni calore e riparo, per gli altri bruciore e dolore.

Coloro che non hanno accettato prima e coloro che non accettano ora ogni svolgimento del Mistero di Dio sembrano come i pesci che, chiamati da piccoli a dimorare nella vasca dello Spirito di Vita, hanno preferito tornare nell’acqua torbida e contaminata del mare del mondo. E in questo mare, troveranno ad attenderli gli squali grandi, i quali dopo averli usati ed essersi serviti del loro lavoro sporco fatto di menzogna, anziché ringraziarli, li disconosceranno e li divoreranno senza pietà.

Babilonia la città grande, la grande meretrice, colei che è ebbra del sangue dei martiri e dei santi di Gesù, li disprezzerà e li disperderà. Rimasti senza dimora, per costoro sarà pianto e stridore di denti.

Difendiamo la Verità.




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