Rispondiamo a Don M. A. smascherato, a Don Alberto Mariani e al Gris

 

La maschera è caduta. Don A. Muscogiuri, sé dicente sacerdote della diocesi di Pordenone che per mesi si è cimentato via web ad attaccare sia il Mistero di Gesù Bambino sia ad insultare Samuele e noi tutti, è nudo nella sua vergogna.

Non esiste nessun Don Muscogiuri Armando né Don Muscogiuri Alberto. E’ questa una figura virtuale creata ad arte con il solo scopo di screditare noi, Samuele e il Mistero di Gesù Bambino.

Ora, di fronte all’evidenza, se n’è accorto anche il semplice amministratore di un semi sconosciuto blog cattolico che aveva dato spazio ed enfasi all’iniziativa del fantomatico Don Muscogiuri, accreditandolo a voce ufficiale dell’Istituzione “Chiesa”. Ma l’amministratore del blog, messo di fronte all’evidente inganno, dapprima si è rifiutato di credere che Don Muscogiuri fosse un falso, poi messo di fronte all’evidenza dei fatti, ha deciso di chiudere in fretta e in furia tutti i commenti del suo blog che si riferivano a Don Muscogiuri per evitare guai peggiori, anche legali.

L’amministratore del blog, pur avendo le sue responsabilità, è solo una vittima di questa vicenda. Ognuno ha le proprie responsabilità nel momento in cui, una volta avvisati del pericolo, si preferisce perseverare nell’errore anziché documentarsi e avere anche la forza di ricredersi e di testimoniare pubblicamente, almeno con pari risalto, l’errore. Per fare questo bisogna essere UOMINI prima ancora che cristiani: uomini tutti di un pezzo che, pur correndo il rischio di perdere umanamente notorietà, fama, potere e/o denaro, preferiscono non perdere la propria coscienza.

Chi ha la prima responsabilità per aver ingannato tutto e tutti è il promotore di tale iniziativa. Un promotore spregiudicato, che applica il motto che fu di Macchiavelli secondo il quale “il fine giustifica i mezzi”. Non importa se i mezzi sono illeciti. L’importante è raggiungere lo scopo: demolire il Mistero di Gesù Bambino e i Suoi Strumenti, con qualsiasi mezzo, anche illecito.

Questo modo di fare, che per molti è deplorevole in sé, non è accettabile, soprattutto per chi si presenta come ministro di Dio e si serve del titolo di ministro di Dio per farsi aprire le porte, con arroganza e superbia. A questi si riferisce Gesù quando parla di coloro che si servono del nome di Dio definendoli membri del “Cortile dei trafficanti” della Sua Chiesa. Costoro, appartenenti al Cortile dei trafficanti della Chiesa di Cristo, si servono del titolo (Don, Mons., …) e del nome di Dio per trafficare per sé, per un proprio scopo, spesso umano, solo umano, che nulla ha a che fare con le cose di Dio, non mettendosi paura (alla faccia del “santo timore di Dio”) di andare anche contro le cose provenienti da Dio stesso, come avviene per tutta questa vicenda.

E nonostante gli avvertimenti, nonostante l’evidenza e nonostante le batoste che nel frattempo si sono ricevute, ci si ostina testardamente, dopo aver errato, a perseverare, perché preda del proprio “io”, dell’orgoglio e della superbia. Errare è umano, perseverare è diabolico. Allora succederà quel che successe ad altri protagonisti della storia di Dio, come quando il faraone, dopo aver errato, perseverò nel voler sfidare Mosè, il condottiero di Dio e, preda del demonio, perse.

Allora non resterà che il pianto. Non un pianto che fa ridere, come è per il “non ci resta che piangere” del compianto Massimo Troisi, ma un pianto che fa ardere. Si udranno i pianti e lo stridore dei denti. Ma allora sarà tutto troppo tardi.

Per noi di “Difendiamo la Verità”, la realtà del falso nome e della falsa vicenda “Don Muscogiuri” era palese sin dall’inizio. Ma se con costanza, sacrificio e passione ci siamo prodigati per Amore della Verità per smascherare l’inganno è per portare beneficio alle ignare pecorelle che fidandosi delle guide cieche che dicono con presunzione di vedere, rischiano di essere condotte in quel pianto.

Per tanti che vivono il Mistero di Gesù Bambino non è stato difficile capire chi fossero il promotore, i fautori, i complici, i servi e le vallette di questa “fiction“.

La mano del promotore di questa iniziativa subdola e vigliacca, per chi ha vissuto per anni, decenni, il Mistero, era nota da tempo. Ecco lo sforzo, la pazienza di accompagnare, risposta dopo risposta, il lettore a comprendere che in realtà Armando potesse leggersi “Alberto”, come il lupo Alberto dei fumetti che, pur potendo perdere il pelo (dato che l’età avanza per tutti), mai avrebbe perso il suo vizio di attaccare il Mistero di Gesù Bambino e coloro che Dio ha chiamato nella storia a guidare il Mistero: Giuseppina Norcia prima e Samuele Morcia ora.

E così, ecco il racconto nella risposta successiva della storia vera ed esemplare delle vicende di quel sacerdote, Don Alberto Mariani, che dopo aver per anni frequentato e parlato bene del Mistero di Gesù Bambino, improvvisamente nel 2001, anno di costituzione della Onlus Casa Serena, ha cambiato rotta non perdendo da allora occasione, in ogni modo, di parlare male del Mistero e di Samuele, facendo pure ora credere che l’opera di Giuseppina prima era una cosa mentre quella di Samuele ora è un’altra.

Noi di “Difendiamo la Verità” sappiamo bene cosa Giuseppina pensava di Don Alberto Mariani: lo riteneva semplicemente un traditore del Mistero di Gesù Bambino della Nuova Gerusalemme. Don Alberto era per Giuseppina colui che all’inizio era pieno di fervore e di volontà di servire Dio nel “Mistero” ma che poi si è rivoltato contro, non per ragioni teologiche ma per vicende e interessi umani, solo e soltanto umani. E noi sappiamo, in quanto ne siamo diretti testimoni, che Don Alberto Mariani, dal 2001 in poi, non ha più considerato credibile Giuseppina e l’Opera di Dio in Lei ed ha iniziato a screditare sia Giuseppina sia, ora, Samuele.

La Verità, anche a distanza di anni, rimane e rimarrà in eterno.

E il sacerdote Don Alberto Mariani, nel corso degli ultimi anni ha trovato nell’Associazione cattolica Gris di Campobasso la sua sponda ideale per attaccare il Mistero di Gesù Bambino. Ecco che sulle pagine del Gris sono iniziate a comparire relazioni riservate di Don Alberto Mariani indirizzate al vescovo (che non si sa come e con l’autorizzazione di chi sono state rese pubbliche), relazioni che sembrano manomesse o quantomeno integrate ad arte, verbali di interrogatori segreti della Commissione d’inchiesta diocesana pubblicati con il chiaro scopo di gettare fango sull’anziana madre di Giuseppina e sui suoi familiari, e altro ancora.

E a sua volta il Gris di Campobasso vorrebbe far credere all’ignaro pubblico di internet di aver condotto una indagine rigorosa circa il Mistero di Gesù Bambino, presentandosi come Associazione accreditata del riconoscimento della CEI e quindi, in quanto tale, degna di credibilità.

In realtà il Gris di Campobasso, presieduto da tale prof. Bruno di Benedetto, insegnante di religione presso un istituto secondario superiore di una cittadina di nome Bojano, ha costruito principalmente la propria indagine su fatti, circostanze e dichiarazioni nella maggior parte dei casi non riscontrabili e spesso non vere, frutto di dichiarazioni di utenti anonimi prese da internet, la cui identità e veridicità difficilmente può essere provata e riscontrata.

La vicenda “Don Muscogiuri” è prova di tutto ciò. Si è creato ad arte un caso dal nulla, dal niente, da un sacerdote che non esiste, da una falsa identità, al solo scopo di infangare ciò che è realtà.
Le fantomatiche dichiarazioni di “Don Muscogiuri” troneggiano nelle pagine del sito Gris di Campobasso, per screditare il Mistero di Gesù Bambino e per supportare tesi che il sito avvalora.

Come questa vicenda ci insegna, tante dichiarazioni, se non verificate e riscontrate, possono essere costruite appositamente per confutare o avvalorare le tesi che comunque si vogliono dimostrare.

Ma non è questo il metodo rigoroso e corretto da usarsi, previa verifica delle fonti, nel fare “ricerca dei fenomeni socio religiosi”. E’ altro metodo. Tutti conoscono altri metodi usati da chi vuole fare complotti, da chi vuole creare dossier appositamente artefatti e confezionati per infangare e screditare qualcosa e qualcuno, usando ogni mezzo, anche illecito, pur di raggiungere lo scopo, come le cronache nazionali e internazionali ci riportano.

Il Gris ha da sempre accolto e raccolto notizie di parte per confermare un’idea già precostituita e che doveva essere solo confezionata, facendo credere a chi l’avrebbe ricevuta che tale ricerca scaturisse dall’utilizzo di metodologie rigorose e dall’utilizzo di fonti documentate e verificate.

La vicenda falsa relativa a “Don Muscogiuri” ci conferma quale è il metodo usato e in che modo vengono verificate le fonti che sono proposte ai lettori facendo loro credere ciò che in realtà non è.

Don Alberto Mariani e l’Associazione Gris di Campobasso si sono uniti, facendo l’uno la sponda all’altro, al solo scopo di screditare il Mistero di Gesù Bambino, Giuseppina e Samuele.

La vicenda di questo inventato sacerdote Don Muscogiuri è, a questo proposito, d’esempio per tutti.

Don Muscogiuri compare sul web, presentandosi come un semplice vice parroco.

Dapprima tale Don. A.M. con fare felpato, apparentemente affabile, cerca di far credere di non essere contro Giuseppina (che dal Cielo non può più rispondere direttamente) ma contro Samuele, che è vivo e vero. Dopo aver cercato in modo goffo e con stile confuso e pasticciato di difendere le indifendibili affermazioni via via fatte da Bergoglio (“non esiste un Dio cattolico”; “chi sono io per giudicare i gay”; “Cristo si è fatto peccato per noi”; “il luogo privilegiato dove incontrare Cristo è il peccato”; “sotto la Croce la Madonna si è sentita ingannata”; “il mistero della croce è che Gesù quando si lamenta bestemmia il Padre”;” il proselitismo è una solenne sciocchezza”; “l’alleanza con il popolo ebraico non è mai stata abrogata” e così via), Don A.M. scredita e diffama Samuele e noi tutti definiti con disprezzo suoi “seguaci”, difensori della bugia e della menzogna. Qual è la nostra colpa? Aver scoperto e detto la Verità su Don A.M. che, nonostante l’evidenza, anziché ritirarsi, si difende attaccando.

Chi si nasconde dietro il nome falso e inventato di “Don A. Muscogiuri” sa bene che se si diffamano le persone sotto falso nome è più difficile (ma non impossibile) essere identificati e querelati.

Chi si nasconde dietro al nome falso e inventato di “Don A. Muscogiuri” pensa così di poter impunemente continuare a insultare e diffamare senza rischiare nulla. E così Don A.M. persevera in tale azione vigliacca e subdola, strisciante, tipica dei figli del Principe della Menzogna. Senza il benché minimo pudore e non provando alcuna vergogna per la sua azione, Don A.M. continua a scrivere ancora, recitando fino in fondo la parte, così da sembrare credibile. Scrive denigrando noi di “Difendiamo la Verità” chiamandoci i difensori della calunnia e della menzogna.

Questo comportamento è tipico dei vigliacchi, che lanciano i sassi e poi si nascondono. E dopo essersi nascosti, mandano al massacro ignoranti servi e saccenti vallette che si prestano al gioco, in attesa di ricevere il premio promesso, promuovendo, con ogni mezzo e in ogni spazio reale e virtuale, tali falsità.

Così facendo Don A.M. ha perseverato in modo diabolico nell’errore fino a quando è andato finanche a sbattere contro il muro erto dal povero amministratore del blog (di cui si era fino a quel momento servito con astuzia per colpire noi e Samuele), che gli ha giustamente chiuso le porte dei commenti in faccia.

Chi invece ha mantenute le porte aperte a Don A.M. è il Gris di Campobasso. Sempre il Gris, come una coincidenza che si ripete ogni volta che le strade dei detrattori del Mistero di Gesù Bambino si incrociano. Il Gris di Campobasso si affretta dunque ad andare in soccorso a Don A.M., pubblicando i suoi scritti e affannandosi per spiegare che in realtà la stella a otto punte simbolo di Bergoglio conduce fin dall’antichità a Maria e non a Lucifero.

Se il Gris fosse un gruppo di ricerca dei fenomeni socio religiosi che opera con serietà, metodo e scrupolo, prima di pubblicare più commenti di un sedicente sacerdote che altri avevano già segnalato essere falso, avrebbe potuto e dovuto fare una banale ricerca presso la competente diocesi e verificarne almeno l’esistenza. Non ha ricercato perchè non ha voluto ricercare, preferendo pubblicare direttamente i suoi scritti.

Così, ancora una volta, il Gris si è prestato a pubblicare e a portare avanti un’iniziativa non corretta, rivelatasi falsa: una farsa mandata in onda al solo scopo di evidenziare che un altro sacerdote parla e scrive male del Mistero di Gesù Bambino, di Samuele e di noi fedeli della Culla di Gesù Bambino.

Il Gris e Don Alberto Mariani, in un gioco di sponda letale per chi vuole difendere la Verità del Mistero di Gesù Bambino della Nuova Gerusalemme, avevano pubblicato in passato una relazione riservata (la cui autenticità è compromessa) dello stesso Don Alberto Mariani al proprio vescovo, circa il Mistero di Gesù Bambino e il rapporto di Don Alberto Mariani con i fedeli stessi.

La vicenda di “Don Muscogiuri” è l’ennesima azione portata avanti con l’inganno da chi, da una parte, si è nascosto dietro a un falso nome (e non è la prima volta che questo accade e non sarà nemmeno l’ultima, perché il lupo perde il pelo ma non il vizio…) e da chi, dall’altra, nei fatti è divenuto complice e solidale dell’iniziativa falsa e ingannevole, condotta nei confronti di ignari e sprovveduti lettori che, fidandosi di chi si presenta in nome di Dio, sono caduti nella trappola dell’errore, arrivando a giudicare il Bene male e il Male bene.

Ecco come avverrà per tanti che cadranno nella trappola tesa dal Male. Tanti vedranno nel Bene il male e tanti vedranno nel Male il bene, come la vicenda di “Don Muscogiuri” ci insegna.

Ora che tutte le maschere sono cadute, gli autori e i complici della vicenda “Don Muscogiuri” sono nudi nella loro vergogna e nudi di fronte al giudizio di Dio e del popolo di Dio che ha sete di Verità.
Ma i loro servi e le loro vallette sono già all’opera per occupare e postare su altri spazi le eroiche gesta dei loro paladini, che seppur smascherati, saranno difesi a oltranza. Chi sono i plagiati?
Ci sono e ci saranno sempre le “Imma”, le “Rita” e altri, che ripieni di grassa ignoranza delle cose di Dio e pieni di superbia e arroganza, si prodigheranno sempre e comunque per ergersi a paladine e a paladini di coloro che sono stati smascherati, pur di ricevere alla fine il premio promesso loro.

Nello stesso tempo, coloro che sono stati smascherati, anziché riflettere e meditare sull’errore, si incattiviranno ancor di più e cercheranno con ogni mezzo, soprattutto illecito, di colpire nuovamente lanciando altri sassi per screditare coloro che hanno il compito di restare fedeli a Dio.

Per questo noi andiamo avanti. Noi ci siamo e sempre ci saremo. Il nostro premio: la croce gloriosa di Cristo. Mai ci vergogneremo dell’essenza e della sostanza della croce. Mai rinnegheremo l’esempio essenziale e sostanziale di Maria ai piedi della croce. Mai ci vergogneremo di Cristo crocifisso che sulla croce mai bestemmia il Padre ma come Agnello immolato rinnova in noi la preghiera del cuore di Maria: “Fai di me ciò che piace a Te“. E noi pregheremo, uniti a Maria e a Cristo, per compartecipare alla Loro sofferenza e per compartecipare così alla Loro vittoria.

Sappiamo che questo è solo l’inizio di ciò che ci aspetta. Sappiamo che ci aspettano e ci aspetteranno altre vicende in cui gli artefici della farsa “Don Muscogiuri”, cambiata pelle come i camaleonti, cercheranno di ripresentarsi e ritornare sotto mentite spoglie, agendo senza scrupoli, servendosi non di amici ma di servi e vallette, pur di affrontare e affondare il Mistero di Gesù Bambino e i Suoi Strumenti.

Sappiamo che questo è il nostro allenamento, l’allenamento spirituale. Ci si allena con i piccoli e ci si prepara così per affrontare i grandi, che guardano, osservano, si servono inizialmente dei piccoli (e poi, dopo averli usati, li getteranno come si gettano i limoni spremuti) per poi intervenire a tempo debito, direttamente, quando i grandi scenderanno direttamente in campo e il gioco si farà più duro.

E anche allora noi ci saremo, più uniti e compatti di prima.

Cristo c’è. Il popolo di Gesù Bambino c’è: c’è e sempre ci sarà.

Difendiamo la Verità.




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