Lettera aperta di Pompeo Villani

 

“Che cosa debbo fare, per dare un senso alla mia vita ?”.

Questa domanda mi uscì dal cuore e non dalla mente, (perché non l’avevo mai pensata), entrando dentro la Cappellina e inginocchiandomi davanti a Maria G. Norcia e Nonna Nella verso la fine degli anni ottanta.

Lei con un sorriso dolcissimo mi rispose:”Nulla, devi solo pregare”.

Andando via, mentre facevo la salita, mi voltai verso la Cappellina e dissi:”penso che non tornerò mai più”.

Dopo qualche anno, un 13 giugno mi ritrovai a fare una fila di undici ore per sfilare un secondo davanti a Gesù Bambino, fu l’inizio della mia nuova vita.

Quante volte sono andato davanti a quella finestrella piangendo per le mie innumerevole “cadute” e Lei, sempre gentile e sorridente, mi esortava a rialzarmi e andare avanti.

Qui ho sentito L’AMORE di una MAMMA. In questo luogo il mio cuore ha sentito il calore di una famiglia che non ho mai avuto. Grazie a te “MAMMA GIUSEPPINA” per tutto quello che hai fatto per noi, e grazie a questa “CULLA piena d’AMORE” se ora ho una famiglia e tanti amici.

Conobbi SAMUELE agli incontri a Latina, non sapevo nulla di lui, ma il mio cuore lo accettò subito senza riserve e con AMORE.

MAI  potrò parlare male di questo Luogo.

MAI  potrò rinnegare quello che ho avuto, quello che ho sentito, e sento nel cuore ogni volta che metto piede in questo luogo, perché rinnegherei la “VERITA'”.

Sabaudia, 29/01/2018

 Villani Pompeo




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