Lettera aperta di Sossai Erminia
Mi chiamo Sossai Erminia, sono arrivata alla Culla del Bambino Gesù nel maggio del 1994 nel momento più buio della mia vita. Quando arrivai li, vidi una finestrella dove vi affacciava una donna dall’aspetto semplice e dolce, era Maria Giuseppina Norcia. Già dal primo incontro con Ella mi accorsi che le sue parole di incoraggiamento e conforto mi stavano cambiando la vita perché il mio cuore stava finalmente trovando un po’ di serenità. Nel 2000 poi è arrivato Samuele l’aiuto tanto atteso e promesso a Giuseppina. Poco dopo lui fu sposo di Anna la figlia di Giuseppina ed il mio cuore percepì la stessa emozione che provo la prima volta davanti a Giuseppina. Con queste parole vorrei esprimere il mio umile pensiero. Nel 1994 i miei figli erano così piccoli da non arrivare neanche a quella finestrella,eppure si sono innamorati di quel posto di questa Mamma che con amore li ascoltava e gli sorrideva. Oggi dopo oltre venti anni vedo i miei figli, i loro sposi arrivare lì e sorridere ed i miei nipotini che proprio come i genitori prima ora vivono felici e sereni questa Chiesa.
Ora io chiedo a voi : come si può pensare che in quel posto non ci sia altro che uno scambio di amore reciproco e soprattutto libero? I bambini non si possono influenzare,loro sentono dove c’è amore,l’amore vero,l’amore materno lo stesso amore materno che aveva Mamma Giuseppina verso i miei figli al tempo. Per me e l’intera mia famiglia la Chiesa Cristiana Universale della Nuova Gerusalemme è la Vita e la Verità assoluta. Ma purtroppo la Verità si sa fa male a chi non vuole accettarla e di conseguenza agisce contro chi non fa altro che donare amore. Io vivo per questo Mistero nella libertà assoluta di volerlo fare e vivere.
30 gennaio 2018
Sossai Erminia