Lettera aperta di Rosanna Franzese
Mi chiamo Rosanna Franzese e anch’io, come tanti fratelli, mi sento in dovere di unirmi a loro per testimoniare la verità, l’Unica Verità che in questo luogo abbiamo incontrato spiritualmente e vivamente! Scrivo liberamente e non sotto dettatura, come qualcuno vuol far credere, soprattutto, nel rispetto della legge di Dio e dei dieci comandamenti, nello specifico l’ottavo … “Non dire falsa testimonianza”… diversamente da chi sta diffondendo calunnie e menzogne a danno del mistero e di chi lo guida.
Sono arrivata alla Culla di Gesù Bambino nell’aprile del 2006, svuotata da ogni ideale di fede (a causa del clero romano) consapevole che quel Dio, presentatomi da sempre con sfarzo, blasonato, lontano e irraggiungibile, non era più il mio bene primario. Nel momento in cui, però, ho incontrato gli occhi di mamma Giuseppina (tanti di noi la chiamiamo affettuosamente così), senza particolari discorsi e tanto meno senza essere stata plagiata…. la mia vita è cambiata. Lei nella semplicità mi ha ridato la gioia di riamare il Signore per ciò che realmente è: Vivo, Umile, Semplice, Presente, Amore Infinito …
Contemporaneamente ho conosciuto anche Samuele ed Anna, la sua amata sposa, in entrambi ho riscontrato, come in mamma, lo stesso amore e gli stessi insegnamenti rivolti al rispetto verso Dio Padre, Dio Figlio e Dio Spirito Santo. Solo grazie a loro ho riscoperto l’autenticità del Vangelo, la profondità delle sacre scritture e la cristianità autentica, non quella di facciata, come chi ha creduto di potersi sedere ai primi posti per primeggiare umanamente e ora ergersi a difesa delle sue menzogne.
Altro è l’agire di Dio! I suoi strumenti, ministri compresi (che ringrazio, allo stesso modo di questa famiglia a me cara, per i tanti insegnamenti ricevuti e per il loro vivo esempio di rettitudine) lo incarnano e lo trasmettono nella totalità, così com’è. Il cammino dei figli della Chiesa Cristiana Universale della Nuova Gerusalemme è un cammino libero, senza pesi e costrizioni, fatto anche di sacrifici e rinunce per raggiungere quella beata rettitudine che il Signore chiede e vuole da tutti gli uomini di buona volontà. Questa è l’unica cura di questa Chiesa, piacere al Padre e mettere in pratica i suoi insegnamenti.
A tutti coloro che ora, con tanto accanimento, stanno offendendo questo Mistero e l’operato di chi oggi lo conduce e di chi, per 33 anni, ha donato la vita per vedere realizzato questo momento, mi sento di dire solo una cosa: “POVERI VOI….AVETE SVENDUTO LA PRIMOGENITURA PER UN PIATTO DI LENTICCHIE”.
Questa è la mia fede e con orgoglio, consapevole di quanto affermo, senza timore e senza vergogna (sono altri quelli che devono vergognarsi del loro operato e delle loro azioni) professo.
Piazzolla di Nola (NA), 5/02/2018
Rosanna Franzese