“In Gesù anche le tenebre e la morte diventano luogo di comunione con la Luce e la Vita”
A) Testo del discorso di J.M. Bergoglio:
“(…) Per noi cristiani, l’occhiale adeguato per decifrare la realtà non può che essere quello della buona notizia, a partire da la Buona Notizia per eccellenza: il «Vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio» (Mc 1,1). Con queste parole l’evangelista Marco inizia il suo racconto, con l’annuncio della “buona notizia” che ha a che fare con Gesù, ma più che essere un’informazione su Gesù, è piuttosto la buona notizia che è Gesù stesso. Leggendo le pagine del Vangelo si scopre, infatti, che il titolo dell’opera corrisponde al suo contenuto e, soprattutto, che questo contenuto è la persona stessa di Gesù. Questa buona notizia che è Gesù stesso non è buona perché priva di sofferenza, ma perché anche la sofferenza è vissuta in un quadro più ampio, parte integrante del suo amore per il Padre e per l’umanità. In Cristo, Dio si è reso solidale con ogni situazione umana, rive-landoci che non siamo soli perché abbiamo un Padre che mai può dimenticare i suoi figli. «Non temere, perché io sono con te» (Is 43,5): è la parola consolante di un Dio che da sempre si coinvolge nella storia del suo popolo. Nel suo Figlio amato, questa promessa di Dio – “sono con te” – arriva ad assumere tutta la nostra debolezza fino a morire della nostra morte. In Lui anche le tenebre e la morte diventano luogo di comunione con la Luce e la Vita. (…)” (Apertura del Convegno Ecclesiale della diocesi di Roma, San Giovanni in Laterano, 24 gennaio 2017)
B) Riferimenti alla Sacra Scrittura:
“In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno accolta” (Gv 1,4-5)
“Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, così che quel giorno possa sorprendervi come un ladro: voi tutti infatti siete figli della luce e figli del giorno; noi non siamo della notte, né delle tenebre. Non dormiamo dunque come gli altri, ma restiamo svegli e siamo sobri” (1Ts 5,4-6)
C) Commento:
Come può Bergoglio giungere ad affermare che “in Gesù anche le tenebre e la morte diventano luogo di comunione con la Luce e la Vita”? Affermare ciò è bestemmiare.
In Cristo “le tenebre e la morte” non sono né mai potranno essere. Non vi può e non vi potrà mai essere comunione in Cristo con ciò che è male. Le tenebre e la morte sono in satana, nel diavolo, nel nemico di Dio e in tutti i suoi figli. In Dio e nei veri figli di Dio non vi sarà alcuna forma di comunione tra ciò che è santo e ciò che è male.
Bergoglio cerca appositamente di unire ciò che è santo con ciò che è male. Cristo, Luce di tutte le genti e Vita eterna, mai potrà essere accomunato con ciò che è tenebre e con ciò che è morte. Cristo è Luce. Cristo è Vita. Mai la Luce e la Vita potranno essere in comunione con le tenebre e con la morte. Chi afferma ciò bestemmia.