La difesa della Vita di Gesù e Maria da tutti i detrattori e da chi tradisce il loro insegnamento

 

Il Mistero di Gesù Bambino della Nuova Gerusalemme, iniziato nel 1947 con la manifestazione di Gesù Bambino a Giuseppina Norcia, all’epoca fanciulla di 7 anni, è un Progetto ben preciso di Dio. Progetto unico, decisivo, eterno. In esso, l’universalità del piano salvifico di Dio trova pieno compimento.

Questo Mistero, Centro della misericordia infinita di Dio, ci invita a difendere il cuore della manifestazione di Dio nella storia: la famiglia.

Gesù e Maria che, con San Giuseppe, si manifestano più volte nel percorso di vita di Giuseppina, sono per tutti noi il segno che ci sprona con forza a difendere la Famiglia Santa. Gesù e Maria: Madre e Figlio, segno della massima espressione di Dio nella storia, uniti nel vincolo di unione familiare, per contagiare d’amore e difendere il modello autentico di unione voluta da Dio.

Nell’attesa del compimento delle promesse del Padre, tutto si compie nella ricapitolazione di ciò che era stato creato da Dio Padre Onnipotente, Creatore del Cielo e della Terra, sin dall’origine. “Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e disse loro: “Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra”” (Gen 1, 27-28). Famiglia che si fonda sull’unione tra un uomo e una donna, unione indissolubile, eterna. “All’inizio della creazione Dio li creò maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una carne sola. Sicché non sono più due, ma una sola carne. L’uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto“. (Mc 10, 6-9). Il Creatore non ammette altre forme di unione: “Se uno ha rapporti con un uomo come con una donna, tutti e due hanno commesso un abominio; dovranno essere messi a morte; il loro sangue ricadrà su di loro” (Lev 20,13). E san Paolo, l’Apostolo delle genti, ribadisce:”Non illudetevi: né immorali…né effeminati, né sodomiti … erediteranno il regno di Dio“. (1Cor 6,9b-10). La famiglia è sempre stata al centro del Progetto originario del Padre. Così è nella creazione; così è nella santa Famiglia di Nazareth, che ha segnato l’inizio della redenzione; così è e sarà nella ricapitolazione di tutte le cose, compimento di tutto.

Anche la vita del Mistero di Gesù Bambino pone al centro la famiglia. Gesù Bambino scende dal Cielo ed è accolto da una fanciulla che si consacra a Dio, per volere di Dio, nella famiglia. Nella lapide esposta sulla Cappellina di Giuseppina è scritto: “Gesù la vuole prima Sposa e poi Madre“.

Anche Samuele è chiamato da Dio a vivere il Mistero di Gesù Bambino della Nuova Gerusalemme prima come sposo e poi come padre di famiglia. La famiglia, cellula fondante della creazione di Dio, in questi ultimi tempi torna con forza ad essere il tema fondamentale del Progetto di Dio che si manifesta e si compie in questi tempi duri e difficili.

Il Mistero di Gesù Bambino è da Dio. L’origine di questo Mistero è divina. Lo dice Dio e lo testimoniano le centinaia di migliaia di persone che nel corso della storia di questo Mistero hanno toccato con mano la Sua viva presenza, che si manifesta nei Suoi Strumenti e nei segni soprannaturali, quali guarigioni corporali e spirituali. Scrive a tal proposito Mons. E.C.: “La fiducia nella missione di Giuseppina è dovuta ai frutti spirituali che ne derivano, oltre che all’afflusso persistente e crescente alla «mistica culla» di Gallinaro, da dove Gesù Bambino infonde fiducia, lenisce dolori, irradia luce, ridona fede, pace, amore e conduce a profonda e stabile conversione” (Libretto Una Culla per Gesù Bambino nella Terra di Gallinaro, pag.11).

In altre rivelazioni, che tanti fedeli hanno potuto ascoltare in una raccolta diffusa tramite una registrazione audio, Gesù dice: “Non mettete in dubbio la realtà di questo luogo. Se ho scelto Giuseppina a capo di questo Mistero è per far capire al mondo che non mi servono né dotti e né uomini di scienza. Imparate da Essa l’esempio di modestia, di umiltà e di rettitudine“. E ancora: “Questa è l’ora dei chiamati. Qui, nella Nuova Gerusalemme, opero meraviglie spirituali e corporali, purché si creda in Me. Il popolo che si va formando fra i chiamati a Gallinaro è simbolo dell’umanità amata da Dio. La testimonianza delle antiche profezie, non ci riporta a un passato ormai superato ma illumina il vostro presente. La voce dei profeti di un tempo a cui fa eco la voce dei profeti di oggi, ci chiama alla conversione, alla vigilanza, all’attenzione, ai segni dei tempi“.

Il legame tra Giuseppina e Samuele è in Dio. L’Una chiamata ad iniziare il Mistero di Dio nel Luogo santo voluto da Dio; l’altro, promesso e atteso, chiamato a portarlo a compimento. La natura di questo legame, se si crede all’origine soprannaturale del Mistero di Gesù Bambino della Nuova Gerusalemme, non è solo umana, nel rapporto suocera – genero, ma divina, in quanto entrambi chiamati per volere di Dio a vivere e a far consistere nei cuori il Mistero divino. Solo accogliendo la divinità del Mistero si può comprendere la natura del legame tra Giuseppina e Samuele. Un legame umano e al tempo stesso divino: entrambi chiamati a far parte del Progetto di Dio, in quanto Strumenti del Padre. Solo chi umanizza le cose di Dio non comprende la profondità di questo legame. Come ben ricordano tutti i fedeli della Piccola Culla, in una rivelazione fatta diversi anni fa a Giuseppina, Gesù dice: “Finché (gli uomini) non la smetteranno di misurare le cose … con il metro del mondo; finché faranno progetti loro con le cose di Dio e finché emetteranno giudizi, finché avranno la pretesa di lavorare nella Mia vigna, senza accogliere il Mio Mistero insondabile, rischiano di tradire la Mia Persona” (Catechesi di Gesù rivelata a Giuseppina Norcia).

Chi misura le cose di Dio con il metro degli uomini, emettendo giudizi, senza cogliere e accettare con umiltà e amore il Mistero insondabile, rischia di tradire la Persona di Cristo. E nonostante il tradimento, Cristo non abbandona questi figli, purché si pentano e si ravvedano. A tal proposito dice infatti Gesù: “Ebbene, capita a molti di sentirsi ignorati, incompresi, non ascoltati da Me che faccio silenzio. Essi provano l’esperienza della loro impotenza, delle loro cadute ed Io sembro indifferente; dopo tanti carismi donati sembra che non li aiuti più ed è come se Io scegliessi un’altra volta di morire. In realtà sono loro che devono accettare di morire a sé stessi ed è la prova più dolorosa, quella che potrebbe spingerli a rinnegare il loro Dio“.(Catechesi di Gesù rivelata a Giuseppina Norcia).

Giuseppina ha pubblicamente manifestato la Sua unione con Samuele. Non ha mai nascosto né negato la chiamata di Samuele quale Suo figlio spirituale a Lei donato da Dio. Tanti possono testimoniare tutto ciò. Giuseppina ha testimoniato a tanti che Samuele l’avrebbe aiutata per portare a compimento questo Mistero divino. Lo ha testimoniato sia privatamente sia pubblicamente, nell’unione sponsale con la sua unica figlia Anna, sposa di Samuele. Nessuno dei fedeli di Gesù Bambino potrà mai dimenticare quel 4 agosto dell’anno 2002, quando Giuseppina prese Gesù Bambino nella Culla in cui era adagiato e, per il tramite di Anna, Lo porse a Samuele che, innalzatoLo, Lo manifestò a tutto il popolo in festa. Tutti compresero e comprendono la portata di quel gesto, di quel passaggio di Gesù Bambino dalle mani di Giuseppina alle mani di Samuele. Negli anni successivi Giuseppina mai dubitò. Sempre confermò e ribadì la Sua fiducia in Samuele, a tutti coloro che a Lei si accostarono per avere conferma, sia con le parole sia con i fatti. Infatti negli ultimi anni che precedettero il 5 luglio 2008, giorno della salita al Cielo di Giuseppina, Ella diradò sempre più la Sua presenza fisica tra il popolo per favorire e incoraggiare l’incontro con Samuele e preparare definitivamente il popolo alla sua guida terrena in questo grande Mistero.

Questa è la testimonianza di tutti coloro che hanno donato la vita per questo Mistero divino. E questa testimonianza è verace e fedele.

L’esempio di vita di Gesù e Maria deve essere difeso da tutti i detrattori e da coloro che, servendosi di quel nome, vorrebbero scindere e dividere ciò che Dio ha unito. Nella santa Famiglia di Nazareth troviamo la massima espressione di Dio nella storia, dove Dio si manifesta come vero Dio e vero Uomo.

La manifestazione di Dio nella famiglia è il punto più alto dello svelamento del Progetto di Dio, che si manifesta nella storia, come in un intreccio: Bambino, Uomo; poi ancora Bambino affinché tutti gli uomini di buona volontà possano vivere Cristo e adorarLo in Spirito e Verità, nell’attesa di poterLo vivere in pienezza nella Vita eterna.

In Gesù e in Maria la divinità e l’umanità consistono e coesistono. Non si possono comprendere e difendere le Loro Persone e il Loro insegnamento di vita se non si vive al tempo stesso l’unione delle Loro due nature: umana e divina.

Lo Spirito e la sposa dicono: “Vieni!”. E chi ascolta ripeta: “Vieni!”. Chi ha sete venga; chi vuole attinga gratuitamente l’acqua della vita“. (Ap 22,17)

Nessun uomo dunque osi separare ciò che Dio ha unito. (Mn 10,9)




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