L’azione dello Spirito Santo nella Chiesa Cristiana Universale della Nuova Gerusalemme – Parte I

 

“Qualcuno” che si muove e fa muovere tutti coloro che sono animati dalla buona volontà c’è, c’era e sempre ci sarà. Va compreso, va seguito in modo dinamico affinché nel tempo non ci si smarrisca. Lo Spirito Santo, che procede dal Padre e dal Figlio, c’è stato, c’è e sempre ci sarà. I figli di Dio che vogliono rimanere fedeli al Padre hanno il dovere di seguire lo Spirito, le Sue azioni, i Suoi spostamenti dinamici, facendo tesoro di ciò che è stato per poter meglio comprendere e vivere ciò che è. Chi segue lo Spirito Santo, rimane nella Verità, che in Cristo è, in essenza e in sostanza.

Al tempo dell’avvento del Figlio prediletto, il Cristo, lo Spirito si posò su quell’Uomo e dal Cielo la voce inequivocabile del Padre proclamò e sancì: «è il Figlio Mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto» (Mt 3,17). Da quel momento chi voleva seguire lo Spirito del Padre e rimanere nella Verità del Padre doveva necessariamente uscire dal tempio e credere in quell’Uomo, nel Cristo, dal quale solamente si sarebbe manifestata la salvezza. Da nessun altro. Ma per molti che erano del tempio ciò fu scandalo e non fu accolto. Come poteva infatti il Padre venire meno a ciò che Egli stesso aveva sancito con i loro padri? Dio Padre Onnipotente aveva stabilito, dopo Noè, un’Alleanza con Abramo e la sua discendenza; e tale Alleanza ribadita e formalizzata per iscritto con Mosè tramite le tavole della Legge, era stata più volte dal Padre definita perenne. Di conseguenza, secondo gli uomini di quel tempo, mai il Padre avrebbe potuto (e soprattutto dovuto) rompere l’Alleanza. Se anche gli uomini lo avessero fatto, trasgredendo i patti e gli accordi, il Padre non sarebbe comunque venuto meno. Questo il pensiero di tanti a riguardo del Pensiero del Padre.

Codesti non conoscono il Padre. Non conoscono né la Sua essenza né la Sua sostanza. Applicano al Padre la proiezione del proprio pensiero, basato su concetti e ragionamenti umani che sono smentiti dall’azione dello Spirito del Padre, che si è manifestato e si manifesta nella storia.

Il Padre diverse volte ribadì l’Alleanza con coloro che avrebbero dovuto nel corso della storia riportare tutti ai Suoi veri insegnamenti autentici, che nel corso del tempo gli uomini sempre hanno smarrito. Dopo il tradimento di Adamo ed Eva e la loro cacciata dal Paradiso terrestre, il Padre stabilì la Sua Alleanza dapprima con Noè (Gen 6,18; Gen 9,8-17); poi di nuovo con Abramo (Gen 15,18; Gen 17,2; 4; 7; 9; 10; 13; 14; 19; 21) e la Sua discendenza (Isacco e poi Giacobbe), definendo e sancendo questa Alleanza più volte come perenne (Gen 17,7; 13; 19). A Mosè Dio Padre Onnipotente confermò questa Alleanza (Es 6,4-5), dicendo come conservare e custodire questa Alleanza, per non perderla (Es 19,5; Es 23,32). E il popolo più volte professò di voler rimanere fedele all’Alleanza sancita e scritta, esortato da Mosè (Es 24,7-8). Poi di nuovo a Mosè Dio Padre Onnipotente confermò l’Alleanza (Es 34,10), perenne (Es 31,16), ammonendo il popolo circa i comportamenti da adottare per non perdere tale Alleanza (Es 34,12; 15; 27) giungendo a formalizzare per iscritto, con le tavole della legge, tale Alleanza (Es 34,28). Dopo di che, il Padre nuovamente parlò a Mosè per confermare (e al contempo ammonire) il popolo al riguardo dell’atteggiamento da avere al fine di non dis-perdere quanto sancito nell’Alleanza (Lv 2,13; Lv 24,8; Lv 26,9; 15; 24; 42). E ciò fu confermato anche al fratello sacerdote di Mosè, Aronne: «E’ un’alleanza inviolabile, perenne, davanti al Signore, per te e per la tua discendenza con te» (Nm 18,19).

I fratelli ebrei, rimanendo ancorati a tali parole e promesse, non hanno accolto l’azione dinamica del Padre che nella storia si è sviluppata e manifestata nell’azione dello Spirito, ma hanno interpretato quell’Alleanza, definita inviolabile e perenne, come una sorta di diritto acquisito in virtù della primogenitura che mai sarebbe potuta venire meno, nonostante gli ammonimenti del Padre.

Per il popolo ebraico il Messia sarebbe dovuto arrivare nel tempio, per confermare e riformare dall’interno quell’Alleanza sancita dal Padre, ma senza abolirla. Mai quel popolo avrebbe potuto accettare ciò. Nonostante ciò fosse scritto, profetizzato e più volte confermato, quel popolo negò l’azione dello Spirito Santo nel Figlio, nel Cristo. E chi bestemmia lo Spirito, chi nega l’azione dello Spirito nel Figlio, «è reo di colpa eterna» (Mc 3,29b). Con buona pace di Bergoglio e dei fautori della sua falsa misericordia, secondo la quale il Padre perdonerebbe sempre tutto a tutti.

Così, nel momento in cui il Padre, per opera dello Spirito Santo, mandò il Figlio nelle sembianze di Bambino, quel popolo non accolse il nuovo Progetto del Padre, preferendo pensare che il Padre mai avrebbe potuto rompere quell’Alleanza più volte ribadita e sancita come eterna, perenne, che quindi non sarebbe mai morta. Invece nel Figlio il Padre sancì una nuova Alleanza, abolendo quella precedente. La nuova Alleanza, pur recependo quanto di santo la precedente portava in dote, nell’essenza e nella sostanza la rinnovava, volendo riportare tutti e tutto all’originalità del Pensiero del Padre che solo nel Figlio, animato dall’azione viva dello Spirito Santo, era manifesta.

Cosa avvenne quindi al tempo della prima venuta di Cristo? Ci fu un tradimento alla vecchia legge.

Dal momento in cui l’azione del Figlio pubblicamente ebbe inizio, chi avesse voluto pregare il Padre e ricevere il Suo Spirito non lo avrebbe più potuto fare andando nel tempio, ma solo e soltanto vivendo e rimanendo in comunione spirituale duratura con quell’Uomo, Tempio vivo dello Spirito Santo. Questo per tanti fu inaccettabile a prescindere. Fu questo il vero scandalo che scandalizzò tanti. Non solo il Padre ruppe una Alleanza da Egli stesso definita perenne ma addirittura, da quel momento, ci si sarebbe potuti salvare se e solo se si fosse creduto in quell’Uomo, unico Salvatore del mondo, nel quale l’azione dello Spirito di Dio Padre si sarebbe manifestata in modo univoco, senza eccezioni per coloro che facevano parte del tempio.

Quindi ciò non stava a significare che tutti i ministri ed i fedeli del tempio erano di colpo divenuti impuri ma che semplicemente lo Spirito del Padre non si poteva più manifestare in quel tempio, che nel frattempo era divenuto preda di un altro spirito, che non è dal Padre ma che è dal suo nemico. Uno spirito maligno in anti-tesi allo Spirito del Cristo mandato dal Padre, che avrebbe agito nel cuore e nelle menti degli uomini del tempio per condannare e crocifiggere il Figlio di Dio.

Quindi, seppur invocato, lo Spirito Santo non si sarebbe più manifestato nel tempio; e di conseguenza non avrebbe più santificato i doni del tempio.

Lo Spirito Santo dunque si sarebbe manifestato solo tramite il Cristo e i Suoi amici, che in virtù di quella nuova Alleanza sancita dallo Spirito, potevano nel nome del Padre agire in ogni ambito, amministrando i sacramenti, legando e slegando ciò che lo Spirito aveva in precedenza legato.

Oggi nessuno butta via niente. E’ il contrario. Ci si erge per salvare ciò che diversamente andrebbe perduto. Ma se non si comprende che la vera partita la si vince seguendo lo Spirito, si potrà andare vicino alla Verità, la si potrà annusare, sfiorare ma non la si riuscirà pienamente ad abbracciare.

In quella casa non vi è più lo Spirito che procede dal Padre e dal Figlio. I segni ci sono e sempre più ci saranno. Se, pur di fronte all’evidenza, ci si ostinerà a volersi arrampicare sugli specchi che sempre più saranno scivolosi, si scivolerà giù e non si avrà poi più la forza di rialzarsi.

E molti, anziché battersi il petto per non aver compreso la voce dello Spirito, alzeranno la voce contro il Padre, reo (per codesti) di aver abbandonato i Suoi figli, per non aver rimosso l’inganno, magari con un bel fulmine. Ecco allora che nuovamente si applicherà il metro umano per giudicare le cose di Dio. Ora come allora, quando nell’angoscia si invocava il Padre attendendo il Messia. Ma chi comprese e andò incontro al Figlio di Dio? I saggi? I dotti? I sacerdoti? No. I pastori, gli umili pastori; e tre saggi di paesi lontani, che trovarono Gesù perché vollero trovarlo. Lo trovarono facendo leva sulla forza di volontà e seguendo il Segno, la Stella, che in Maria nuovamente è.

Maria, la Chiesa nascente, la Stella che conduce tutti gli uomini di buona volontà ad adorare il Bambino Divino, Salvezza di Dio: Chiesa Cristiana Universale della Nuova Gerusalemme.




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