Rispondiamo a Gianluca Trento, giornalista del quotidiano Ciociaria Editoriale Oggi
“Trento, Sora e Gallinaro”

 

Gli amici, quelli veri, nel momento del bisogno ci sono; e in piena tempesta, chi conosce i fatti, fa sentire la propria voce anche quando la grandine cade e devasta tutto e tutti, indistintamente. La voce di “Difendiamo la Verità” si alza per consentire che il vero diritto di cronaca sia rispettato, al di là delle parole di circostanza. Lei di tempeste e di grandine se ne dovrebbe intendere, se è vero, come lei narra, che nel giorno della sua nascita cadde il chicco di grandine più grande. Quindi…

Lei, Sig. Gianluca Trento, nel suo articolo di oggi fa comprendere veramente da che parte sta. Lei non è imparziale. Vorrebbe far credere di esserlo. Lei in realtà, in questa vicenda, si è schierato e a testa bassa carica come un toro chi vede sanguinante, attaccato e martoriato da coloro che sono stati smascherati nel loro inganno e nelle loro nefandezze, nelle loro sporcizie, nella loro ipocrisia.

Lei, Sig. Trento, non usa la bilancia della giustizia. Lei usa la bilancia dei due pesi e delle due misure.

Lei dedica spazio a storie che dimostrano il livello qualitativo di “Ciociaria Oggi”, che accoglie le storielle e i racconti che non sarebbero credute neppure a “Bar sport”, come quella da lei pubblicata a tutta pagina della nipote che racconta la storia della nonnina che avrebbe perso la testa per seguire il Bambinello. Vergogna. Questo non è giornalismo. Questo è cialtronismo. Fonti anonime che raccontano di insegnamenti che mai abbiamo udito né da Giuseppina né da Samuele. Le fonti devono essere documentate e credibili, non prese qua e là e poi date in pasto ai lettori. E comunque, perché attribuire colpe a Giuseppina o a Samuele dell’eventuale squilibrio che qualcuno potrebbe comunque manifestare?

Lei non è imparziale. Lei si è schierato dalla parte dei potenti del mondo. Non si pone come arbitro per favorire un contraddittorio pubblico che dia veramente la possibilità ai lettori di comprendere e decidere da che parte stare. Lei pilota l’opinione pubblica a favore dei potenti di turno. Lo dimostra il comportamento tenuto nei giorni scorsi, dove ha dedicato tutto lo spazio ad una parte, ai potenti, lasciando le briciole all’altra parte. E quando la Nuova Gerusalemme ha replicato, lei ha tagliato le parti salienti dei loro interventi (come fatto per la replica all’intervista da voi fatta al vicario della diocesi di Sora, tal Antonio Lecce, che noi di “Difendiamo la Verità” rilanciamo nella versione integrale sul nostro spazio “diritto di replica”) o si è lamentato del fatto che i loro comunicati non sono firmati.

Ma Sig Trento, sia coerente per una volta. Il comunicato della diocesi di Sora è firmato? I comunicati pubblicati sul sito del Vaticano sono firmati? In questi casi la firma è insita nell’ufficialità del canale con cui la nota viene trasmessa e diffusa. Ma se per la Chiesa Romana ciò non è peccato, per la Chiesa della Nuova Gerusalemme il peccato è grave.

Questo è il contesto di imparzialità in cui la Nuova Gerusalemme si muove. E in questo contesto di imparzialità lei vorrebbe poter intervistare Samuele Morcia. Così già fece il suo collega Romanetti de “Il Mattino”, che nel 2014 ci scrisse per chiederci di poterlo intervistare, dopo averlo giudicato e demolito senza neppure conoscerlo, con una serie di articoli farciti di inesattezze e falsità (la falsa storia delle “pietre” vendute a 300 euro partì da lui). Gesù ci insegna ad essere umili e semplici, come le colombe, ma anche astuti. Intervistare Samuele o magari il legale rappresentante della Nuova Gerusalemme per fare che cosa? Per demonizzarli? Oppure per strumentalizzare le loro parole? Oppure per compiacere i potenti del mondo? Oppure semplicemente per vendere più copie cercando di approfittare del clamore suscitato? Prima di chiedere, si deve dare: dimostrazione di correttezza, di imparzialità, di coerenza.

Non come hanno fatto molti gallinaresi, che si stanno facendo intervistare per far emergere la loro fede incrollabile in Bergoglio. Ma lei conosce la comunità di Gallinaro? Conosce la sua fede nel Mistero di Gesù Bambino? Lei sa come ha considerato in vita Giuseppina Norcia? Ora che Giuseppina è in Cielo è facile parlare ed ergersi a suoi paladini e difensori, soprattutto quando si vorrebbe strumentalizzare la Persona di Giuseppina per andare ora contro a quella di Samuele. A Gallinaro ci sono buoni e meno buoni.

San Gerardo, il Santo Patrono, della comunità di Gallinaro ebbe a dire: «Popolo ingrato». San Gerardo fu pellegrino e profeta. Partì dalla lontana Inghilterra perché desiderava approdare nella Terra Santa. Il suo desiderio è stato esaudito dal buon Gesù. I gallinaresi hanno compreso la Terra Santa? Oppure, molti di loro, dopo aver tanto ricevuto e lautamente mangiato in quel piatto, ora sputano nello stesso piatto, prendendo le distanze dalla Nuova Gerusalemme per riconoscersi nella frase “strada per l’inferno” che la mano di qualche loro concittadino ha scritto, come riportato dai media, all’imbocco della strada che conduce alla Cappellina?

Lei, Sig. Trento, cavalca l’onda della divisione che ora tanti, all’interno della curia sorana e all’interno della comunità gallinarese vorrebbero portare all’interno della Nuova Gerusalemme, volendo far credere che con Giuseppina vi era una realtà e che ora ve n’è un’altra. Tanti di noi che animano, anche con il cuore e con lo spirito, questo spazio di “Difendiamo la Verità”, frequentano la Culla di Gesù Bambino da diversi decenni. Alcuni di noi hanno incontrato e si sono confrontati, anche duramente, con gli amministratori pubblici di Gallinaro, anche con il sindaco attuale, e anche con Mons. Brandolini che, dopo aver trascurato il Mistero per coltivare altre passioni (non pure), ha successivamente fatto piangere, insieme a Don Alberto Mariani, Giuseppina, destinataria di una lettera di pubblica condanna nel 1996 e del comunicato di pre-scomunica nel 2001.

Con Giuseppina abbiamo parlato tante volte di tutto ciò. Giuseppina era ben consapevole di tutto. Nella sua umiltà è andata avanti, serbando nel Suo Cuore tutte queste amarezze, che sia il potere religioso sia quello civile le hanno provocato, nell’attesa che le cose potessero mutare. Prima Giuseppina non alzava la voce e le cose non andavano bene. Ora che si alza la voce per difendere ciò che deve essere difeso, le cose non vanno comunque bene. Comunque si fa, mai bene va.

Sig. Trento, così è il mondo e la sua logica, una logica contraria a quella di Dio. Così è stato per i veri santi. Mai sono stati acclamati dal mondo in vita. Questo dovrebbe far riflettere coloro che ora acclamano Bergoglio e demoliscono la Nuova Gerusalemme. Padre Pio rappresenta un esempio che tutti conoscono. Prima la Chiesa Romana ha umiliato, attaccato e demolito la Sua Persona; ora tutti si servono del Suo Nome e delle Sue spoglie mortali per alimentare i propri interessi personali.

Anche Padre Pio subì numerose indagini al tempo della costruzione della Casa Sollievo della Sofferenza. Anche allora si disse che era stata costruita con l’intervento di personaggi legati al malaffare. Calunnie su calunnie, che alimentarono un clima di tensione, anche all’interno della magistratura. Calunnie alimentate ad arte, false, rivelatesi infondate.

Sig. Trento, Dio vince sempre. Ma Dio vince con l’aiuto degli uomini di buona volontà. Giuseppina ha dato vita allo Spirito che anima questa Chiesa per consentire a Dio di vincere il mondo. Non una Chiesa di fanatici o di visionari, le cui storie fantasiose sono riportate sui giornali. Ma la Chiesa di uomini e donne che, morti al mondo, vivono nel mondo per dare testimonianza al mondo dell’Opera di Dio, con equilibrio e santità, senza fanatismi o stravaganze. E per aiutare e riscattare i piccoli e gli umili, gli ultimi, per dare voce a chi non ha voce. Questo si dovrebbe dire e fare. E se ne avesse coraggio, questo è ciò che dovrebbe dire e fare pure lei.

Difendiamo la Verità.




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