Rispondiamo a Don Muscogiuri Armando, sacerdote

 

Rispondiamo a Don Muscogiuri, in merito ad alcune sue affermazioni fatte contro Samuele (per un articolo pubblicato dal quotidiano L’Inchiesta il 22/11 u.s., consultabile nella rassegna stampa del nostro sito) e per altre fatte a difesa delle eresie di Bergoglio il 17 novembre u.s..

Partiamo dall’intervento di Don Muscogiuri del 25 novembre u.s., che non esitiamo a definire sconcertante.

Don Muscogiuri, ma come si permette anzitutto ad accostare la parola ‘santone’ a persone che neppure conosce (ci riferiamo a Samuele)? E poi, volendo entrare nel merito di quanto scrive, le diciamo: Dove sta lo “sbugiardamento” di cui parla? Lei fa riferimento ad articoli di giornale (riportati sul nostro sito www.difendiamolaverita.it nella sezione Pubblichiamo, Rassegna stampa, L’Inchiesta del 22/11/14) in cui è scritto che “Samuele Morcia non ha mai offeso il clero“. Ebbene, per quale motivo Samuele Morcia avrebbe sbugiardato (sono parole sue) noi fedeli di Gesù Bambino per il semplice fatto che si dice che “non ha mai offeso il clero“? Ma, Don Muscogiuri, questa è la verità. Samuele non ha mai offeso né il clero né alcuna persona. Samuele non offende. Samuele semplicemente dice la verità senza offendere nessuno.

Ma forse a lei sembra strano che si possa dire la verità senza offendere?

Per noi fedeli di Gesù Bambino della Nuova Gerusalemme questo è l’insegnamento ricevuto da Giuseppina e Samuele: dire la verità, anche quando è scomoda, cercando di rendere manifesto anche ciò che con i sotterfugi e i discorsi ingarbugliati si vorrebbe celare, ma senza offendere. Certo, ora viviamo in un mondo in cui se non si grida, se non si alza la voce, se non si offende si rischia quasi di non essere credibili. Ma tant’è. I figli spirituali di Giuseppina sono così. Se tutti noi fedeli di Gesù Bambino siamo i frutti spirituali dell’Amore di Giuseppina, Samuele e Anna (la sua sposa) sono come le primizie di questi frutti: primizie chiamati a generare altri frutti.

Con riferimento invece alla sua risposta del 17 novembre u.s. a difesa delle eresie di Bergoglio che ogni giorno ormai sempre più persone, anche autorevoli, evidenziano, avrà notato che non sono solo i figli di Gesù Bambino della Nuova Gerusalemme a non riconoscere questo personaggio come loro guida. Tali eresie, documentate e commentate sempre più, sono in netto contrasto con gli insegnamenti dei suoi predecessori e della dottrina cristiana cattolica.

Una sola è la Verità, ASSOLUTA e non relativa: Gesù Cristo. Gesù Cristo, il Figlio del Dio vivente, Dio, i cui insegnamenti e Autorità non si svendono in nome di un sincretismo religioso che ha come finalità la realizzazione di un’unica religione mondiale ispirata a Sai Baba. Noi crediamo in Gesù Cristo, Via, Verità e Vita, che è Dio ed è CATTOLICO. Bergoglio ha affermato di credere in un generico Dio, non cattolico, al di là delle tardive e non credibili smentite di altri che consentono a lei di arrampicarsi ora su vetri che saranno sempre più scivolosi.

Chi deve aprire gli occhi, Don Muscogiuri? Chi si deve destare dal sonno, finché è ancora in tempo? Ci rendiamo conto che per lei e per tutti gli altri consacrati la scelta non è facile. Tuttavia, di fronte a tutto ciò, a chi si deve obbedire? Le rispondiamo noi, con le stesse parole dei fratelli Pietro e Giovanni: “Se sia giusto innanzi a Dio obbedire a voi più che a lui, giudicatelo voi stessi; noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato“. (At, 4,19-20).

Da uomini, cristiani e cattolici, liberi, le rispondiamo: Don Muscogiuri, meglio tardi che mai.

Difendiamo la Verità.




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