Comunicato del 2 novembre 2016 del Comitato Promotore del sit-in

 
Riceviamo e pubblichiamo:

In merito alla manifestazione pacifica di sensibilizzazione in atto nel Comune di Gallinaro promossa dallo scrivente Comitato spontaneo dei fedeli della Chiesa della Nuova Gerusalemme riscontriamo tanta disinformazione e la conseguente necessità di replicare a recenti interventi, al fine di preservare un clima di serenità a riguardo delle manifestazione in atto e al fine di ristabilire la veridicità dei fatti rispetto a quanto recentemente pubblicato sulla stampa locale.

Anzitutto non corrisponde al vero affermare che la manifestazione pacifica dei fedeli è in atto a causa “del sequestro di una rete fognaria senza autorizzazione paesaggistica”. In primo luogo giova chiarire che il Tribunale del Riesame si è già espresso in merito e che quindi nulla è sequestrato. I lavori sono bloccati a causa di una ordinanza emanata dal Sindaco, non da altri enti o Istituzioni. Tuttavia, il Sindaco del Comune di Gallinaro ha sempre affermato che la sua decisione era un atto “dovuto”, in conseguenza dell’intervento della Forestale, fatta intervenire su segnalazione dello stesso Sindaco. Il Tribunale del Riesame ha ribaltato tutto. E il Sindaco, rimangiandosi la parola, si è arroccato sulle proprie posizioni, adducendo altre motivazioni e nuovi pretesti, al solo evidente scopo di impedire la riapertura al pubblico del luogo di culto del “Bambino Gesù”.

Il Sindaco, pertanto, non ha rispettato le promesse formulate fin dall’inizio ai fedeli medesimi e sta in modo palese discriminando gli stessi a causa del loro culto professato, che il Sindaco ha sempre osteggiato, anche pubblicamente, scrivendo una dura lettera a favore del romano pontefice e contro il movimento religioso della “Chiesa Cristiana Universale della Nuova Gerusalemme”.

Inoltre, nella manifestazione del 22 ottobre u.s., il Sindaco ha proposto come soluzione al problema per i fedeli l’utilizzo di un parcheggio (dai fedeli non apprezzato a causa dei circa 7 km di distanza che separa il parcheggio dal luogo di culto) interamente finanziato con fondi pubblici. Per tale parcheggio, che versa in stato di abbandono, sono stati spesi circa 600.000 Euro dei circa 762.000 Euro stanziati. Alla Procura della Repubblica di Cassino è stato chiesto di far luce sulla vicenda, in considerazione dell’anomala e indebita pressione esercitata dal Sindaco nei confronti dei fedeli (che hanno percepito “puzza di ricatto”) per un opera che non sembra giustificare i soldi pubblici spesi.

Quindi la problematica è complessa e articolata e scaturisce dall’atteggiamento ambiguo del Sindaco e dell’Amministrazione di Gallinaro verso i fedeli di un Ente di Culto che non può subire discriminazioni, come sancito dalla Carta Costituzionale della nostra Repubblica. Per tale ragione le manifestazioni, che fino ad ora si sono sempre svolte in un clima pacifico e di compostezza da parte dei partecipanti, proseguiranno, nel rispetto della normativa vigente in materia.

Per il Comitato Promotore
Avv. Alessandra Monno




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