L’ipocrisia di Bergoglio sull’accoglienza dei migranti e dei poveri. Da una parte dice che si deve “accogliere chi puzza”, dall’altra li caccia perché la puzza è arrivata a casa sua. Tre giorni dopo, senza vergogna, persevera, invitando “gli altri” Paesi europei all’ “accoglienza”.

 

A)     Testo del discorso di J.M. Bergoglio:

Allo stesso modo, quando si incontra una persona bisognosa: «Mi avvicino? Ci sono tanti modi di avvicinarsi… O cerco di aiutarlo da lontano?». C’è infatti chi si giustifica dicendo: «Sa, padre, che questa gente puzza, e a me non piace sentire, perché questa gente non fa la doccia, puzza...».
E ancora, ha aggiunto il Pontefice, ogni cristiano dovrebbe chiedersi: «Sono capace — con la preghiera di intercessione, con il mio lavoro di cristiano — di aiutare affinché la gente che soffre venga restituita alla società, nella vita di famiglia, nella vita di lavoro, nella vita quotidiana?».
Da qui l’esortazione finale: «Pensiamo a queste tre parole: ci aiuteranno. Compassione, avvicinarsi, restituire». Con l’invito a pregare affinché «il Signore ci dia la grazia di avere compassione davanti a tanta gente che soffre, ci dia la grazia di avvicinarci e la grazia di portarli per mano al posto di dignità che Dio vuole per loro»
” (Omelia, Casa Santa Marta, 19 settembre 2017)

       Testo del discorso di Greg Burke (direttore della sala stampa vaticana):

Non una cacciata ma un allontanamento determinato da ragioni di “decoro” e di “sicurezza”. Il portavoce del Vaticano Greg Burke spiega in questi termini, interpellato dall’Adnkronos, le ragioni che hanno indotto la Gendarmeria vaticana ad allontanare i senza fissa dimora che gravitano nella zona di piazza San Pietro e aree limitrofe.” (Adnkronos, 21 settembre 2017)

       Testo del discorso di J.M. Bergoglio:

(…) Cari fratelli e sorelle, non vi nascondo la mia preoccupazione di fronte ai segni di intolleranza, discriminazione e xenofobia che si riscontrano in diverse regioni d’Europa. Esse sono spesso motivate dalla diffidenza e dal timore verso l’altro, il diverso, lo straniero. Mi preoccupa ancor più la triste constatazione che le nostre comunità cattoliche in Europa non sono esenti da queste reazioni di difesa e rigetto, giustificate da un non meglio specificato “dovere morale” di conservare l’identità culturale e religiosa originaria.
(…) Nel mio costante ascolto delle Chiese particolari in Europa, ho percepito un profondo disagio di fronte all’arrivo massiccio di migranti e rifugiati. (…)
Ma il disagio è anche indicativo dei limiti dei processi di unificazione europea, degli ostacoli con cui si deve confrontare l’applicazione concreta della universalità dei diritti umani, dei muri contro cui si infrange l’umanesimo integrale che costituisce uno dei frutti più belli della civiltà europea. E per i cristiani tutto questo va interpretato, oltre l’immanentismo laicista, nella logica della centralità della persona umana creata da Dio unica e irripetibile.
(…) Nel mio Messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e Rifugiato del prossimo anno ho evidenziato come la risposta pastorale alle sfide migratorie contemporanee si debba articolare attorno a quattro verbi: accogliere, proteggere, promuovere, integrare. Il verbo accogliere si traduce poi in altri verbi quali ampliare le vie legali e sicure di ingresso, offrire una prima sistemazione adeguata e decorosa e assicurare a tutti la sicurezza personale e l’accesso ai servizi di base. (…)(Discorso ai direttori nazionali della pastorale per i migranti, delle Conferenze episcopali d’Europa, Roma, 22 settembre 2017)

 

B)     Riferimenti alla Sacra Scrittura:

Guai anche a voi, dottori della legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!” (Lc 11,46)

Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno” (Mt 5,37)

 

C)     Commento:

Bergoglio in tema di migranti e poveri ancora una volta manifesta tutta la sua ipocrisia. In una recente omelia Bergoglio ha detto infatti: il Signore ci dia la grazia di avere compassione davanti a tanta gente che soffre, ci dia la grazia di avvicinarci”, anche a chi “puzza”, a chi “non fa la doccia”.

Ma negli stessi giorni la polizia del Vaticano ha sgomberato con forza la piazza dove nel frattempo vi erano i poveri e i barboni, che sono stati allontanati per ragioni di “decoro”. Tuttavia i giornalisti hanno confermato che Bergoglio era al corrente dell’intervento di sgombero fatto dalla polizia vaticana, che Bergoglio comanda.

Quindi Bergoglio, ancora una volta, dimostra la sua viva ipocrisia. Per Bergoglio chi deve intervenire sono sempre gli “altri”: le altre nazioni, gli altri governi, le singole città, i singoli paesi, le singole persone. Soprattutto i cristiani. Per gli “altri” non contano le ragioni di “decoro” o di “sicurezza”. Gli “altri” devono fare, senza scuse.

Bergoglio però impone agli altri di fare ciò che lui non fa. Infatti quando la “puzza” è arrivata in casa sua, Bergoglio senza alcuna pietà ha chiamato la polizia vaticana e ha fatto allontanare i barboni e i migranti, senza pensarci un attimo.

Non contento della pessima figura fatta, tre giorni dopo il discorso sulla “puzza” Bergoglio ha nuovamente invitato i cristiani ad accogliere i migranti nei propri paesi europei, come se niente fosse accaduto, fingendo di dimenticare che proprio lui, in Vaticano, aveva fatto l’esatto contrario, facendo cacciare i poveri, i barboni e i migranti per ragioni di “decoro” e di “sicurezza”.

Bergoglio usa due pesi e due misure. Quando gli conviene, il suo “decoro” e la sua “sicurezza” vengono prima della carità verso i poveri e i migranti. Quando sono gli “altri” a doversi sacrificare, soprattutto i cristiani, allora vale il contrario.

La verità non è solo che a Bergoglio dei poveri e dei migranti non importa nulla. La verità più scomoda è che Bergoglio non ama i cristiani: li odia. Così come facevano i farisei al tempo di Gesù, che disse loro: “Guai anche a voi che caricate gli uomini di pesi insopportabili e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!(Lc 11,46).

Bergoglio, forte del suo ruolo di pontefice della chiesa di Roma, si serve dei migranti e fa leva sulla carità dei cristiani per condurre in porto il suo progetto segreto, che segreto non è più: creare una nuova religione mondiale, così da distruggere Cristo e i veri insegnamenti cristiani, eliminando il Sacrificio del Figlio di Dio e il Progetto di Salvezza per l’umanità voluto da Dio Padre, che ha mandato il Figlio perché tutti credano in Lui, non per credere ora in una nuova religione mondiale, animata da uno spirito anticristico, nella quale Bergoglio e i suoi fedeli ministri stanno conducendo con l’inganno tanti inconsapevoli uomini e donne, cristiani e non cristiani.

E’ questa la vera “puzza” che non si può più sopportare, non quella dei poveri migranti. E’ questo il vero “decoro” da preservare. E’ questa la vera “sicurezza” che si deve garantire all’anima di chi vuole rimanere cristiano e non ritrovarsi, senza saperlo, in una nuova religione insieme ai mussulmani, agli ebrei, ai buddisti e a tanti altri ancora.




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