“La dignitosa vergogna” e “la dignità che sa vergognarsi”

 

A) Testo del discorso di J.M. Bergoglio:

…La nostra risposta al perdono sovrabbondante del Signore dovrebbe consistere nel mantenerci sempre in quella sana tensione tra una dignitosa vergogna e una dignità che sa vergognarsi: atteggiamento di chi per sé stesso cerca di umiliarsi e abbassarsi, ma è capace di accettare che il Signore lo innalzi per il bene della missione, senza compiacersene. Il modello che il Vangelo consacra, e che può servirci quando ci confessiamo, è quello di Pietro, che si lascia interrogare a lungo sul suo amore e, nello stesso tempo, rinnova la sua accettazione del ministero di pascere le pecore che il Signore gli affida” (Omelia, Celebrazione del Crisma, Basilica Vaticana, 24 marzo 2016)

 

B) Riferimenti alla Sacra Scrittura:

Quanti siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo” (Gal 3,27)

Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce” (Fil 2,5-8)

Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe. Venne fra la sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto. A quanti però l’hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità” (Gv 1,9-14)

 

C) Commento:

Bergoglio insegna una dottrina contraria a quella di Cristo.

Cristo è sceso dal Cielo per ridare la dignità a tutti i Suoi figli, oppressi, schiacciati dall’iniquità del mondo, non per vergognarsi!

Cristo è venuto per spogliare Se stesso della Sua regalità di Dio per rivestire gli uomini di buona volontà della Sua divinità. Come dice San Paolo, “Cristo non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio ma spogliò se stesso”. Cristo spogliò Se stesso per rivestire divinamente coloro che erano nudi per la vergogna, causata dal peccato originale di Adamo ed Eva e rinnovata ogni qual volta (anziché rimanere nella grazia) l’uomo abbraccia nuovamente il peccato e torna ad essere nudo. Ma i figli di Dio sono chiamati a vivere nella santità, non nel peccato. Chi vive nel peccato deve vergognarsi, non i figli di Dio che si sforzano di essere santi.

Questo è il senso profondo del battesimo cristiano: chi rinasce a vita nuova in Cristo, con Cristo e per Cristo, cancella il peccato e la vergogna portata dal peccato per divenire figlio di Dio, in Cristo.

Chi non si fa battezzare nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo non è vero figlio di Dio ma rimane una “creatura” di Dio. Quindi non è vero, come sempre afferma Bergoglio, “che siamo tutti figli di Dio”. Solo chi è battezzato in Cristo è vero figlio di Dio. E i veri figli di Dio, che in Cristo hanno ricevuto la Sua regalità di Uomo Dio, che con tutte le forze fuggono il peccato per vivere da santi, non si devono vergognare!

La “dignitosa vergogna” insegnata da Bergoglio è riservata ai figli delle tenebre, a coloro che vivono il peccato, che fa perdere la dignità di figli, che interrompe lo stato di grazia con il Figlio di Dio.

La “dignità che sa vergognarsi” è un insegnamento che non è da Cristo ma solo e soltanto di Bergoglio e di coloro che lo seguono!

I veri figli di Dio vogliono vivere la resurrezione in Cristo, per risorgere a Vita nuova e rinascere dall’alto, in Spirito, come disse Gesù a Nicodemo.

Rinati nello Spirito, i veri cristiani vogliono procedere con umiltà ma a testa alta, con dignità e fierezza santa, quella dignità che appartiene ai figli di Cristo e ai figli di Maria, che vivono per rispettare i Comandamenti del Padre e per incarnare l’esempio del Figlio, che mai ha insegnato ai Suoi figli di doversi vergognare della propria dignità di figli di Dio, anzi!

Scrive San Leone Magno nel discorso “Riconosci, cristiano, la tua dignità”:

… “Il Figlio di Dio infatti, giunta la pienezza dei tempi che l’impenetrabile disegno divino aveva disposto, volendo riconciliare con il suo Creatore la natura umana, l’assunse lui stesso in modo che il diavolo, apportatore della morte, fosse vinto da quella stessa natura che prima lui aveva reso schiava. Così alla nascita del Signore gli angeli cantano esultanti: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama» (Lc 2, 14). Essi vedono che la celeste Gerusalemme è formata da tutti i popoli del mondo. Di questa opera ineffabile dell’amore divino, di cui tanto gioiscono gli angeli nella loro altezza, quanto non deve rallegrarsi l’umanità nella sua miseria! O carissimi, rendiamo grazie a Dio Padre per mezzo del suo Figlio nello Spirito Santo, perché nella infinita misericordia, con cui ci ha amati, ha avuto pietà di noi, e, mentre eravamo morti per i nostri peccati, ci ha fatti rivivere con Cristo (cfr. Ef 2, 5) perché fossimo in lui creatura nuova, nuova opera delle sue mani“. …

Che differenza tra il “Riconosci, cristiano, la tua dignità” del san Leone Magno e la “dignitosa vergogna” insegnata da Bergoglio!




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