Se “i fedeli non pregano per i governanti è peccato”. Ma se i governanti si professano “non credenti” Bergoglio dice: “D’accordo ma confrontati con la coscienza o con i saggi”

 

A)     Testo del discorso:

 (…)Nel commentare le letture della liturgia, il Pontefice ha subito fatto notare che «al centro ci sono i governanti». Nella prima lettura, tratta dalla prima lettera a Timoteo (2, 1-8), Paolo consiglia «di fare preghiere per i governanti: per tutti, anche per quelli che governano». (…) Dunque, ha ripetuto il Pontefice, «è tanto importante che i governanti preghino: è tanto importante». Però, ha proseguito, magari «qualcuno può dirmi: “Padre, è vero quello che lei dice, ma io non sono credente, io sono agnostico, io sono ateo”». La risposta del Papa è stata: «D’accordo, ma confrontati: se non puoi pregare, confrontati con la tua coscienza; confrontati con i saggi; chiama i saggi del tuo popolo e confrontati». (…) Dunque, è opportuno chiederci: «Prego per tutti i governanti? … Perché non pregare per i governanti è un peccato». (…)” (Omelia, Casa Santa Marta, 18 settembre 2017)

 

B)     Riferimenti alla Sacra Scrittura:

Ti raccomando dunque, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo trascorrere una vita calma e tranquilla con tutta pietà e dignità. Questa è una cosa bella e gradita al cospetto di Dio, nostro salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità. Uno solo, infatti, è Dio e uno solo il mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù, che ha dato se stesso in riscatto per tutti. Questa testimonianza egli l’ha data nei tempi stabiliti, e di essa io sono stato fatto banditore e apostolo – dico la verità, non mentisco -, maestro dei pagani nella fede e nella verità. Voglio dunque che gli uomini preghino, dovunque si trovino, alzando al cielo mani pure senza ira e senza contese” (1Tm 2,1-8)

 

C)     Commento:

Il nuovo vangelo secondo Bergoglio. Un vangelo nuovo e una dottrina nuova, con insegnamenti nuovi e diversi rispetto all’insegnamento cattolico, universale di Gesù.

Ora i fedeli della chiesa di Roma sanno che chi non prega per i propri governanti commette peccato. Un nuovo precetto, un nuovo insegnamento, che non trova riscontro nella Sacra Scrittura, perché San Paolo dice di pregare “per tutti gli uomini”, non solo per i “re” o per “quelli che stanno al potere”.

Ma l’ipocrisia di Bergoglio si manifesta quando ai fedeli dice di fare una cosa mentre ai governanti dice di farne un’altra. Al governante che si dichiara “ateo” o “non credente” Bergoglio dice: “D’accordo”! Per poi aggiungere che il governante può “o pregare” o chiedere consiglio alla “coscienza” o chiedere consiglio ai “saggi”.

Bergoglio è ingiusto e non è cattolico. Usa due pesi e due misure. Come i farisei, Bergoglio carica di pesi e di colpe inesistenti i piccoli e i semplici, ma con i governanti è comprensivo e anticristiano. Con i piccoli Bergoglio “filtra il moscerino” ma ai potenti “fa passare il cammello”, come diceva Gesù. Se i fedeli non pregano per i governanti fanno peccato. Ma se i governanti non credono e si dichiarano atei Bergoglio dice: “D’accordo”. Bergolio non è cattolico, perché ha detto che non esiste un Dio cattolico; che non c’è, neppure per chi crede, una Verità assoluta, che è Cristo; che cercare di convertire i non credenti a Cristo è un “grosso peccato“.

Per Bergoglio Gesù è “uno fra i tanti”, “uno qualunque”, al pari dei “saggi” del mondo, secondo la “coscienza” di ciascuno, credente e non. Per questo l’insegnamento di Bergoglio è anti-cristiano e allontana dal vero cristianesimo, dal vero cattolicesimo, per portare tutti in una nuova religione mondiale, basata sul “relativismo”, sull’ “umanesimo” e sul “qualunquismo”, dove tutto è relativo, dove tutto è umanizzato e tutto si basa su una generico “bene secondo coscienza” che in realtà separa da Cristo.




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